Morrone incontra Alleanza Ecologica: “Trivellazioni Mare Ionio sono scempio ambientale”

Catanzaro. “Le trivellazioni che si vorrebbe operare di fronte le nostre coste sono più che altro uno scempio ambientale capace di ingenerare pesanti ripercussioni sull’economia, innanzitutto della pesca, già piegata dalla crisi”. Così il Presidente dei consiglieri regionali di Forza Italia On. Ennio Morrone durante l’incontro avuto nei giorni scorsi con i responsabili di Alleanza Ecologica, tenutosi per analizzare il recente decreto Renzi che darebbe il via libera alle trivellazioni dei fondali del Mare Ionio.
“Fortemente preoccupato per l’iniziativa autorizzata dal provvedimento” si è detto il presidente di Alleanza Ecologica on. Diego Tommasi. “Il governo Renzi – continua Tommasi – non può non tener conto dei motivati pareri contrari delle amministrazioni locali, delle direttive europee in materia, delle valutazioni d’impatto ambientale, nonché dei parametri ambientali e archeologici e di quelli relativi al settore della pesca, che rendono unico il Mare Ionio. Riteniamo -conclude Tommasi- che il Ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta si debba far carico delle istanze che vengono dalla sua e dalla nostra terra”.
Molto critico sulla questione anche il presidente del Comitato scientifico di Alleanza Ecologica, dott. Antonio Farina, che durante il briefing ha spiegato le ragioni prettamente scientifiche dei possibili danni ambientali. Al termine della tavola rotonda l’On. Morrone ha aggiunto: “E’ impensabile che un provvedimento del genere, così invasivo e compromettente per l’intero ecosistema dello Ionio calabrese, non tenga conto delle più elementari ragioni dell’ecologismo e delle istanze dei calabresi, amministratori e cittadini”. Inoltre, condividendo le preoccupazioni e le problematiche emerse, Ennio Morrone si è reso disponibile sia alla presentazione di un ordine del giorno in Consiglio regionale affinchè si affronti l’emergenza, sia al coinvolgimento dei parlamentari europei di Forza Italia allo scopo di bloccare la improvvida procedura avviata dallo stesso governo Renzi”.

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