Locri. CalabriaPride: ieri l’inizio ufficiale

Locri (Reggio Calabria). Nel Palazzo della Cultura del Comune di Locri, alle ore 18.00, ieri, 11 luglio, si è dato ufficialmente inizio al tour del CalabriaPride 2014, co-organizzato dalle Associazioni ArtInMovimento e Zephyria, dalle testate Riviera, ArtInMovimento Magazine, FimminaTv e ItalianaRadio. Davanti al centinaio delle persone accorse, si è discusso degli obiettivi dell’Onda Pride – che si concluderà il 19 luglio a Reggio Calabria -, di omofobia, di diritti civili, di libertà da ogni forma di schiavitù, fra cui quella dalle Mafie e dalla ’Ndranghta, di famiglia, e si è presentato il fitto programma del CalabriaPride.
“La tappa locrese è nata da una telefonata intercorsa tra Lucio e me, mercoledì 1 luglio. Non accettavo il fatto che ancora una volta la Locride si auto-escludesse e non si candidasse a partecipare a un evento di promozione dei diritti civili di tutti. E quindi, magicamente, nel giro di due giorni arrivano il patrocinio del Comune e l’offerta gratuita della location da parte del Sindaco, Giovanni Calabrese, il sì di Massimo Cusato, di Rita Ferraro, di Bernardo Migliaccio Spina e del suo gruppo Teatro Locri. Il sì di tanti che mi hanno aiutato a fare promozione. Il sì di Umberto e Andrea Scocchieri per la magnifica torta con il logo del CalabriaPride. C’era tutto. Ed è andata come avevo immaginato. Abbiamo parlato in modo dialogico ed equilibrato dei diritti del cittadino e di tutte le libertà, sottolineando, come è indicato dal Manifesto dell’OndaPride, che il Movimento LGBTQI (…) intende recuperare la sua vocazione originaria allargando la prospettiva delle nostre rivendicazioni dall’ambito dei diritti civili e umani a quello dell’identità, dell’autodeterminazione delle scelte, della laicità, della lotta alla schiavitù di mafia e ‘ndrangheta, della liberazione. Abbiamo simbolicamente detto No all’omofobia che qui come nel resto d’Italia miete quotidianamente vittime. Abbiamo sensibilizzato le persone al CalabriaPride. Abbiamo promosso l’accoglienza e non l’asimmetrica tolleranza, e promosso la diversità come elemento costruttivo e non come qualcosa da temere. Il nostro desiderata, e penso di poter dire che così è stato, era proprio quello di creare uno spazio di confronto libero su tematiche di genere e soprattutto un momento di riflessione per tutti” afferma Annunziato Gentiluomo, l’organizzatore dell’evento.

Rispetto agli interventi, intervallati da poesia, musica e video, Lucio Dattola e Lavinia Durantini, presidenti rispettivamente dell’ArciGay di Reggio Calabria e di Cosenza, si sono focalizzati principalmente sui diritti e sulla possibilità di essere famiglia al di là della coppia eterosessuale. Hanno evidenziato la questione dell’omofobia e delle sue tante vittime anche nella scuola e proprio per questo di quanto sia importante educare e fare formazione su questi temi.
Annunziato Gentiluomo si è concentrato sull’evoluzione della famiglia, evidenziando che la famiglia tradizionale è semplicemente uno dei tipi esistenti a cui se ne aggiungono diversi altri. Ha precisato che la famiglia deve fare i conti con le trasformazioni della società che Bauman definisce liquida, in continua decomposizioni, dove alla stabilità si sostituisce la flessibilità che si riflette anche nelle relazioni. “Anche se brevi, non significa che non siano nutrienti, che non siano comunque cariche di significati”. E ha citato fenomeni attuali che rendono complesso anche il solo parlare della famiglia, a cui sostituisce il termine meno ideologico nucleo famigliare. Tra questi: l’aumento dell’instabilità coniugale, fornendo i dati Istat del 2013, la convivenza prenuzionale, le coppie e le famiglie di fatto; la diminuzione della nuzialità e della natalità; l’aumento delle famiglia ricostruite (in seguito a separazioni, divorzi e lutti); le istanze della comunità GLBTI e la diffusione del fenomeno del poliamore. Nel suo intervento ha fatto notare come il cinema stia già da tempo occupandosi di rappresentare questi nuovi scenari famigliari e ha fatto una panoramica di alcuni film che hanno proprio fotografato queste nuove realtà. E poi ha concluso evidenziando che l’aspetto fondamentale è l’amore in una relazione, al di là delle caratteristiche dei soggetti.
Nessun simbolo, se non il CalabriaPride proprio per far comprendere il senso di unità intorno a questa manifestazione che si concentra sulla persona al di là del genere, dell’etnia, dell’orientamento sessuale, delle scelte professionali e di credo religioso. In sintesi un evento culturale e formativo, che voleva sensibilizzare i presenti e far riflettere.

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