L’Aspromonte “si racconta” attraverso i tre nuovi volumi della “Collana del Parco”

Reggio Calabria. L’Aspromonte “si racconta” attraverso i tre nuovi volumi della “Collana del Parco” presentati venerdì sera presso lo stabilimento balneare “Calajunco” sul lungomare di Reggio Calabria. “Il nostro obiettivo è quello di innalzare la conoscenza, – ha spiegato il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino – per presentarci alla comunità non soltanto come la massima Istituzione di conservazione e tutela della natura, ma anche come Ente che vuole esprimere cultura e diffondere i valori della nostra montagna, intorno a cui, se “conosciuti” e “riconosciuti” si può avviare uno sviluppo sostenibile e creare opportunità di lavoro per i giovani. Ecco che le opere letterarie che oggi presentiamo, inverano la sintesi di un messaggio più alto a cui noi vogliamo tendere”.
Il Presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bombino e il Direttore Tommaso Tedesco, alla presenza degli Autori e degli Editori hanno illustrato i tre nuovi prodotti editoriali: “La Canzone d’Aspromonte – Poema del Quattrocento”, di Carmelina Sicari e Giovanni Scarfò, Città del Sole Edizioni; “Aspromonte: Il Giardino dei frutti dimenticati”, di Orlando Sculli, CittàCalabria Edizioni; “Guida alla fauna vertebrata del Parco Nazionale dell’Aspromonte” a cura di Sandro Tripepi, Laruffa Editore.
Aspetti diversi ma unificanti, che caratterizzano lo spirito che sostiene la visione dell’Ente Parco: tutelare la natura e la biodiversità della nostra montagna attraverso la conoscenza, la cultura, la storia e l’identità. Il Direttore dell’Ente Parco, Tommaso Tedesco, che ha introdotto i lavori, ha definito i volumi “tre nuovi gioielli dell’Aspromonte, che danno conto delle specificità naturalistiche e storiche della nostra montagna”.
E solo “conoscendo bene la natura la si può rispettare”, ha spiegato l’editore Laruffa, che ha curato la riedizione del libro sulla Fauna vertebrata a firma del prof. Sandro Tripepi: “Sono tante le novità che si trovano in questo volume – ha spiegato l’autore – prima tra tutte la reintroduzione del Capriolo, segnale inequivocabile che l’Ente Parco non solo tutela ma accresce la già elevata biodiversità presente”.
L’editore Franco Arcidiaco, la professoressa Carmelina Sicari e il professore Giovanni Scarfò hanno invece “raccontato” la Canzone d’Aspromonte, poema ricco di sapienza storica e riferimenti culturali che, attraverso la penna della Sicari e la regia di Scarfò, narra le gesta che hanno avuto come teatro la montagna reggina.
Poi ci sono i ricordi che non possono sbiadire, che si legano all’immensa varietà di frutti che crescono sull’Aspromonte. Il professor Orlando Sculli, autore di “Aspromonte: Il Giardino dei frutti dimenticati”, ha ripercorso l’impegnativo lavoro svolto per salvare i frutti della nostra montagna, entro cui vi sono ancora i semi e la speranza di un avvenire che se attinge alla memoria delle cose più vere e sane può dirsi di certo più sicuro.
Un connubio, quello tra natura e cultura, più volte evidenziato nel corso della serata e su cui si costruirà “l’agire amministrativo dell’Ente Parco dell’Aspromonte, calato in una nuova dimensione globalizzata che vede, nel ritorno alla tutela dell’ambiente e alla produttività agricola, gli scenari dell’economia di domani.

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