Ferruzzano. Scoperta una Tomba Rupestre in località Judario

Ferruzzano (Reggio Calabria). L’Ispettore Onorario dei Beni Archeologici della Calabria, Sebastiano Stranges, di Palazzi, nella sua esplorazione a 360 gradi sul patrimonio archeologico della regione ha individuato nel Comune di Ferruzzano una Tomba Rupestre in località Judario. Ne ha dato notizia attraverso il network Facebook spiegando in dettaglio le particolarità riscontrate all’interno della tomba stessa. Stranges scrive a proposito:” Tra i confini di Bruzzano e Ferruzzano è possibile visitare una tomba rupestre( a tre sedute “Putridarium”) con volta e sepolture decorate da grande ala. La località dove è stata ricavata la tomba, presenta un doppio toponimo, quello di “Judario” e quello meno conosciuto ma riportato sulle carte antiche di “Crimi” o da alcuni detto “Crini”. Le fonti antiche descrivono queste zone come ricche di conventi e luoghi di culto. La tomba a grotticella ritrovata in quello che attualmente si può descrivere come luogo franoso in un contesto disadorno, non aiuta di certo a fornire elementi di leggibilità del sito”. Continuando nella sua descrizione, l’archeologo scrive ancora:” San Crimi o Judario, è sito poco di sotto della strada per Ferruzzano. Si presenta come un’ampia vallata che declina verso il mare, lambendo le località costiere di Marinella e Pietra Cuzzafri(scoglio). La distanza tra la località d’interesse ed il mare è meno di tre Km, mentre è posta a metà strada tra Bruzzano e Ferruzzano, poco discosta dall’attuale Chiesa della “Madonna della Catena”. Dalla strada per Ferruzzano, superando di 150 metri la Chiesa “Madonna della Catena”, si trova sulla destra, una pista in terra battuta che passa proprio sopra in quello che si legge, come un’antica struttura muraria, dove a nord, quasi inglobata dallo scivolamento verso sud ovest. Forse serve ricordare che il toponimo principale della località è Judario e questo potrebbe supportare la presenza di una comunità ebraica tra il V e VII secolo dopo Cristo. Le altre ceramiche, tra l’altro, le è più abbondanti sono tutte medievali. Alcune grossolane sono da cucina, altre presentano decorazioni a volte di un certo livello sia cromatico che figurativo. Sono queste invetriate o figuline con decorazioni a strisce policrome. Un solo frammento presenta tracce di colore rosso come spesso nelle anfore bizantine”. Stranges, scendendo nei particolari della tomba osserva:” La porta d’ingresso della grotticella si presenta di forma rettangolare. In alto sono evidenti degli incavi per incastrare una porticina, entro questi rimangono segni di impasto di sabbia e calce, come se almeno uno stipite fosse stato murato. L’interno è scavato a forma di forno con cielo più alto rispetto alla circonferenza del cerchio che compone lo scavo della tomba dove gli alloggiamenti per i feretri sono a forma di sedia con uno scavo nella seduta atto a raccogliere i liquidi della decomposizione. Tutte le tre sedute presenti all’interno della tomba convogliano il putrido verso una cabaletta che fuoriesce dalla porticina. La capacità delle sedute è limitata ad un corpo femminile”. Secondo Stranges “l’ipotesi suffragata dai dati frammentari, ed il tipo di sepoltura, riporta alla mente la presenza di suore francescane; più tardi dette Clarisse da Santa Chiara. Qui nella tomba, l’angelo protegge le sepolte. In Calabria l’uso delle sepolture a seduta con putridarium è conosciuto per Gerace e Bova dove si sta ancora lavorando all’interno della cattedrale”. Non c’è che dire! E’ una notizia che se non altro fa conoscere ai calabresi la storia delle sepolture nelle tombe che affondano le loro radici in un lontano passato.

Agostino Belcastro

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