Furgone sospetto, allarme bomba in via Marina

Reggio Calabria. Momenti di tensione si sono registrati stamattina sul lungomare reggino. A causare l’allerta tra le forze di polizia è stata la circostanza che qualcosa di anormale si stava verificando sul Corso Vittorio Emanuele III, precisamente nel tratto compreso tra le vie Palamolla e II settembre, ossia la strana posizione di un furgone Volkswagen lasciato posteggiato fin dalle prime ore del mattino in maniera inconsueta proprio davanti all’Istituto Magistrale “Tommaso Gulli”. Il mezzo infatti era stato lasciato con una ruota sul marciapiede che impediva il transito pedonale e parte della carrozzeria che invadeva quasi totalmente lo spazio delle strisce pedonali presenti in quel tratto di strada.
Strana posizione di parcheggio che non è sfuggita agli uomini delle Volanti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico diretto dal vice questore aggiunto Luciano Rindone che, a seguito dei normali servizi di controllo del territorio, hanno notato appunto l’anomala posizione del mezzo. Per la possibile minaccia costituita dal materiale contenuto all’interno del furgone è stato richiesto l’intervento degli uomini della Polizia Scientifica diretti dal vice questore aggiunto Diego Trotta. Probabilmente per la presenza di alcuni involucri posti all’interno del veicolo nella parte posteriore gli agenti intervenuti sul posto hanno deciso di far giungere sul luogo l’artificiere del XII Reparto Mobile per scongiurare qualsiasi minaccia.
E’ scattata dunque l’allarme bomba che, grazie alla professionalità degli agenti intervenuti assistiti dai militari dell’Arma dei Carabinieri, è stato tenuto nascosto per evitare allarmismi e panico tra la popolazione fino all’arrivo, impossibile da non notare, degli artificieri del Corpo di Polizia.
In tempi rapidi, dopo che l’area interessata è stata messa in sicurezza dal duro lavoro degli agenti delle volanti e dei Vigili Urbani intervenuti a causa dell’alto flusso di persone vista l’ora di punta, l’artificiere ha messo in atto la procedura prevista aprendo il portellone posteriore del furgone mettendo così la parola fine alla vicenda.

Guglielmo Rizzica

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