Reggio Calabria. L’allarme lanciato da numerosi organismi del terzo settore sulle modalità di predisposizione dei bandi di gara nel campo socio sanitario da parte di diverse amministrazioni locali deve spingere ad una adeguata riflessione sulla qualità dei servizi erogati. La crisi degli enti locali non può permettere che si giochi sulla pelle degli assistiti attraverso dei bandi di gara che prediligono l’offerta più bassa rispetto all’offerta economicamente più vantaggiosa ,quest’ultima più idonea a garantire un intervento più funzionale alle esigenze degli utenti. Il consigliere regionale Giuseppe Giordano interviene su una tematica centrale per il welfare calabrese che rischia di ridurre il settore ad una giungla nella quale possono inserirsi affaristi senza scrupoli che pensano di accaparrarsi servizi con l’offerta al massimo ribasso senza preoccuparsi dei diritti retributivi dei lavoratori e del servizio agli utenti;il tutto a discapito delle tante esperienze positive che si sono sviluppate negli anni in materia di servizi. Non è un caso, sottolinea Giordano, che qualche anno fa mi sono fatto promotore di una norma,poi approvata dal consiglio regionale, che in sede di appalti regionali in alcuni settori venisse privilegiata in via prioritaria il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In questa direzione, evidenzia il consigliere regionale, sono fondate le preoccupazioni lanciate dal forum provinciale del terzo settore che ha denunciato la grave situazione venutasi a creare presso l’Amministrazione comunale di Melito Porto Salvo, la quale ha bandito una gara per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare e inclusione sociale rivolta a disabili gravi, anziani e persone adottando criteri che penalizzano la qualità del servizio. Dispiace, puntualizza Giordano, che tale bando sia stato avallato da una terna commissariale che dovrebbe ,più di ogni altro, garantire una maggiore qualità degli interventi socio sanitari ma non è accettabile che da un lato non siano stati coinvolti pienamente nell’elaborazione del bando gli organismi di settore ,anche in ragione della legge regionale n° 23/03 sui piani di zona, dall’altro si sia preferito ricorrere ad un appalto laddove una delibera di giunta regionale, la n° 505 del 30/12/2013, prevede per questi servizi il sistema dell’accreditamento. Ma anche con riferimento al merito del bando,l’incoerenza del Comune di Melito Porto Salvo trova il suo acme nell’enorme punteggio da attribuire al ribasso (40%) ormai raro da rintracciare in gare analoghe. Le anomalie del bando in questione, rimarca Giordano, sono numerose e le richieste avanzate dagli organismi del terzo settore di revocare in via di autotutela il bando di gara non hanno trovato alcun riscontro da parte della Commissione straordinaria. Mi domando, conclude Giordano, se non sia il caso di ripristinare al più presto criteri di valutazione più adeguate al servizio che si intende erogare o, ancora meglio, revocare integralmente il bando di gara e utilizzare il sistema dell’accreditamento; ciò anche al fine di evitare probabili e legittime impugnative che rischiano di allontanare nel tempo l’attivazione dei servizi a favore delle fasce deboli della popolazione.
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