Omicidio a S. Anna. Presunto omicida fermato dalla Polizia: movente passionale

Reggio Calabria. E’ stato fermato questa mattina a Reggio Calabria dagli investigatori della locale Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro e dal suo vice Francesco Rattà, il presunto autore dell’omicidio del cittadino di origini polacche Marcin Krol (alias Rafal Krzysztof Strojek), avvenuto alle ore 12.30 circa del 20 agosto 2014, in Via Pio XI, nei pressi della sala giochi e scommesse denominata “Passion 365”.
L’uomo fermato dalla Polizia è il 36enne reggino Pietro Bruno, uno dei soci della sala giochi. Nei suoi confronti, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in persona del procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto procuratore Sara Amerio, concordando pienamente con le risultanze investigative acquisite dalla Sezione Omicidi della Mobile diretta dal vice questore aggiunto Giuseppe Giliberti, nel corso di articolate indagini condotte senza soluzione di continuità, ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato e per detenzione e porto di una pistola.
Al termine dell’azione delittuosa, Pietro Bruno si sarebbe dato immediatamente alla fuga, facendo perdere le proprie tracce fino a questa mattina quando è stato sottoposto al fermo giudiziario dai poliziotti della Questura. La minuziosa ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile, ha consentito nel giro di poche ore di individuare il presunto autore materiale del delitto e il movente, di natura passionale, che lo ha determinato. Invero, la causale dell’omicidio sarebbe stata dettata da motivi di gelosia, dal momento che Bruno avrebbe avuto una relazione con la moglie del cittadino polacco ucciso, anch’ella di origini polacche. Le indagini hanno consentito, altresì, di accertare che il soggetto assassinato era presente a Reggio Calabria sotto il falso nome di Rafal Krzysztof Strojek classe 1976, mentre la sua vera identità era quella di Marcin Krol classe 1971.
Nel corso del sopralluogo sono stati rinvenuti 2 ogive e 3 bossoli cal. 7.65. La vittima è stata attinta da quattro colpi di pistola nella regione toracica e da un quinto colpo al braccio. All’interno della sala giochi i poliziotti hanno verificato che l’hard disk del sistema di video sorveglianza era stato asportato, sicché non era stato possibile visionare le immagini, potenzialmente utili alle indagini, riprese dalla telecamera puntata direttamente sulla strada in direzione del marciapiede dove giaceva il cadavere. Condotto in Questura, al termine degli adempimenti di rito, il fermato è stato accompagnato in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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