Reggio Calabria. Ieri mattina sono sbarcati al porto di Reggio Calabria 1373 cittadini extracomunitari, provenienti dalla Libia, di asserita nazionalità ivoriana, libica, egiziana, siriana, eritrea, senegalese, sudanese, etiope, del Gambia, del Bangladesh, della Guinea, del Mali, del Gabon, della Mauritania, soccorsi dalla Marina Militare in acque internazionali, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”.
Il peschereccio che li trasportava, privo di bandiera, è stato abbandonato alla deriva a causa delle pessime condizioni generali.
L’indagine volta ad individuare i membri dell’equipaggio, è stata da subito condotta dalla Squadra Mobile reggina diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, con il coordinamento della Procura della Repubblica. La complessa e serrata attività investigativa, svolta senza soluzione di continuità, ha consentito di individuare una persona, di presunta nazionalità egiziana, quale responsabile dello sbarco. La proficua collaborazione con l’Autorità Giudiziaria di alcuni migranti, ha consentito la identificazione del presunto responsabile, in: Hijai Ghanem Harbi Mhammed, sedicente, di nazionalità egiziana.
Nei suoi confronti il Pubblico Ministero ha emesso, in data odierna, provvedimento di fermo di indiziato di delitto ex art. 384 c.p.p. per i delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante. Le indagini proseguono per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici.
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