Brancaleone (Reggio Calabria). Turisti e indigeni in festa a Brancaleone per la liberazione della tartaruga marina Caretta caretta soprannominata “Artù”. L’evento si è svolto in occasione della “Sea Turtle Day 2014” (Giornata Mondiale della tartaruga 2014) ormai entrato di diritto negli annuali appuntamenti che l’Associazione ambientalista “Naturalmente Brancaleone”, guidata dal Presidente Filippo Armonio, coadiuvato dal segretario tesoriere Giannicola Parrino e da un gruppo di volontari con tanta voglia di fare. L’Associazione, da alcuni anni, gestisce il Centro Recupero Tartarughe Marine CTS di Brancaleone, istituito nel 2006 nell’ambito di un ambizioso progetto europeo denominato “Tartanet” che, per mancanza di fondi, purtroppo, si stava dissolvendo nel nulla se non fossero corsi in aiuto i volontari della stessa associazione che lo hanno rivitalizzato e reso operativo a 360 gradi. Presenti alla manifestazione il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Alessandro Nicolò, il dottor Giugno del Servizio Veterinario dell’ASP di Locri, il Presidente del Parco Marino Regionale “Costa dei Gelsomini”, Giuseppe Pezzimenti, l’Assessore all’Ambiente Alfredo Zappia, l’Assessore alla Cultura Giovanni Loris Leggio, la Guarda Costiera con le delegazioni di spiaggia di Bovalino e Bianco, il Comando Stazione dei Carabinieri e la Polizia Stradale di Brancaleone. “Artù è una bellissima tartaruga marina – si legge nel bollettino medico diramato dal Centro – recuperata sul litorale jonico a giugno 2013. Arrivato al Centro recupero, “Artù”, nome di fantasia, presentava un quadro clinico complesso. Il primo problema da risolvere era quello dei molti parassiti e dei funghi che infestavano il carapace. In effetti era stato necessario un lungo trattamento di lavaggi con diversi prodotti per rimuovere tutta la flora. Allo stesso tempo, “Artù”, non riusciva a mangiare in quanto molto debilitato per cui l’alimentazione veniva fatta in maniera forzata. Soltanto dopo qualche mese, riuscendo a risolvere il problema dei parassiti, fu iniziato un altro lungo percorso per riabilitare la tartaruga in maniera tale da poter intervenire chirurgicamente in quanto un amo da palangaro era posizionato nello stomaco del rettile. Artù fu operato in primavera inoltrata e dopo un lungo periodo di riabilitazione è diventato il protagonista del “Sea Turtle Day 2014”. Infine, in un comunicato diffuso dal Centro si legge:” In questa particolare giornata oltre che ringraziare tutte le istituzioni presenti all’evento, non perdiamo l’occasione per ricordare l’importanza di tutelare questi animali che sono vittime accidentali della pesca che di anno in anno è sempre in costante aumento. Le stime parlano di almeno 500 tartarughe marine che ogni anno finiscono negli ami da pesca illegale che non vengono monitorati, ancora più importante se pensiamo che questo dato è riferito soltanto ad un piccolo tratto del nostro Mediterraneo. Infatti le stime di oggi parlano di circa 44000 esemplari catturati nel Mare Nostrum”.
Agostino Belcastro