Scilla (Reggio Calabria). Di “Scilla tra Storia, Mito e Arte” si è parlato nel Convegno promosso dalla Fondazione Fidapa Onlus, patrocinato dal Comune di Scilla e dal Consiglio Regionale della Calabria, che si è tenuto nel Castello di Scilla martedì 26 agosto. L’iniziativa si inserisce nel Progetto Parco Storico intitolato a Giovanna Ruffo, una figura di significativo spessore in un’epoca, tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, in cui il ruolo delle donne era generalmente marginale e ininfluente. I lavori del Convegno, seguito da un folto pubblico tra cui il principe Ferdinando Ruffo, sono stati coordinati dal Prof. Angelo Vecchio Ruggeri e introdotti dalla dott. Irene Tripodi, responsabile e ideatrice del Parco Storico, che ha illustrato le finalità dell’iniziativa volta a creare occasioni di studio e di ricerca per valorizzare Scilla sotto diversi profili. Dopo un breve saluto del Vice-Presidente del Consiglio Regionale on. Alessandro Nicolò, che ha rimarcato il valore della cultura del patrimonio storico-artistico della Calabria come volano per la rinascita della Regione, ha preso la parola il dott. Aldo Aldi, Commissario prefettizio del Comune scillese, che ha ringraziato i responsabili del Parco Storico per l’occasione di forte spessore culturale di cui sono promotori, assicurando il suo appoggio a iniziative che possono contare sulla collaborazione entusiastica e disinteressata di operatori sensibili e attenti. Il Convegno è entrato nel vivo con l’intervento dello storico prof. Caridi, cui si devono i contributi di studio più rilevanti sulla famiglia feudale dei Ruffo. Del ruolo storico del borgo e dei pescatori scillesi, capaci di intrattenere rapporti paritari di carattere commerciale con i Turchi, ha parlato il dott. Francesco Arillotta, che ha ricordato, tra l’altro, come solo Scilla e Messina, nel convulso periodo delle incursioni barbaresche, siano state risparmiate dagli attacchi e dalle scorrerie. La dott. Maria Rita Mallamaci si è soffermata sul ruolo delle donne scillesi nel contesto familiare ed economico-produttivo del borgo, spiegando la funzione comunicativa dell’abbigliamento anche sulla scorta degli abiti d’epoca forniti dall’arch. Giuseppe Bruzzese. Il rapporto tra Scilla e il mito, ha detto la prof. Maria Luisa Neri, dà ragione della funzione paidetica della mitologia nel mondo antico, quando alla tradizione orale, via via pluralizzatasi e cristallizzatasi in seguito con la scrittura, era attribuito il compito di spiegare realtà collocate “oltre” l’indagine umana. Nel corso della relazione sono stati letti passi ovidiani, omerici e virgiliani sul mito di Scilla dall’avv. Maria Rosaria Pensabene. La scuola di Scilla e l’evoluzione della rappresentazione del paesaggio nella pittura è stato l’ambito su cui si è intrattenuta la prof. Maria Antonietta Mamone. Il Convegno si è concluso con la consegna di artistiche medaglie riproducenti lo stemma del Parco Storico, elaborato dall’artista Minella Bellantonio.
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