Bagnara Calabra (Reggio Calabria). Tutto da rifare per il PD di Bagnara Calabra. A nemmeno due anni dalla sua elezione, infatti, il segretario Giusy Versace rassegna le dimissioni dall’importante incarico. L’annuncio ufficiale è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri presso la locale sede del partito. Una conferenza stampa strappalacrime, con Giusy Versace che, davanti ai giornalisti e ai membri dell’ormai ex direttivo democratico, non riesce a trattenere la commozione. Lacrime genuine, non v’è dubbio. Lacrime di una giovane donna, moglie, madre e lavoratrice, sinceramente rammaricata di dover rinunciare a un ruolo che, al di là dell’amarezza legata alla vicenda dei due consiglieri comunali ‘dissidenti’ (Felice Maceri e Francesco Oliviero), le ha regalato tante soddisfazioni.
Nessuno screzio col partito alla base della decisione, ma solo motivi personali. «Impegni professionali e familiari – spiega Giusy Versace – mi porteranno lontano da Bagnara, quindi non posso continuare a ricoprire una carica che, invece, richiede una presenza costante. Non pensavo che il mio futuro non fosse a Bagnara. E’ una scelta davvero sofferta, ma la famiglia e il lavoro hanno la priorità. Il mio primo ringraziamento va a tutti i componenti del direttivo, ammirevoli per dedizione e impegno. Sono stati due anni molto intensi, durante i quali abbiamo dimostrato di esserci, di impegnarci per il nostro paese. Abbiamo organizzato tante manifestazioni, lavorando col sorriso, con passione e determinazione. Perché la politica è un modo di essere».
E’ soddisfatta, dunque, Giusy Versace. Nonostante un percorso politico con qualche insidia: «Siamo stati circondati – ricorda riferendosi in primis ai due consiglieri democrat che hanno preso le distanze dal Circolo piddino bagnarese- da un ambiente non molto felice. Abbiamo però dimostrato quello che siamo. E siamo fieri di essere del PD, a differenza di altri che il partito lo vivono a uso e consumo».
A ogni modo Giusy Versace assicura che continuerà a fare politica, a impegnarsi per Bagnara con il PD di Bagnara, anche se non “dall’alto” del ruolo appena lasciato. E’ ovvio, quindi, che il segretario dimissionario guarderà con grande interesse al nuovo capitolo che sta per aprirsi per il partito e cioè quello del commissariamento. Del direttivo uscente (ormai azzerato) nessuno se l’è sentita di assumersi la responsabilità di “traghettare” il partito fino alla prossima fase congressuale e, pertanto, a breve il segretario provinciale Sebi Romeo nominerà un commissario alla guida del PD bagnarese.
Giusy Versace sa di aver lasciato il segno, se non altro perché, assieme alla sua squadra, ha restituito al PD bagnarese la capacità di ribellarsi, di indignarsi di fronte ai problemi della città. In tal senso, il segretario dimissionario ribadisce la sua assenza di stima nei confronti della giunta guidata dal sindaco Cesare Zappia: «Qualcosa è nato dalla nostra azione e questo mi rincuora. Siamo orgogliosi di aver apportato un cambiamento concreto, dimostrando che la politica a Bagnara si può fare. Una politica semplice, la nostra. Abbiamo detto solo la verità, nel ritrovarci di fronte a un’Amministrazione comunale completamente inadeguata», afferma Giusy Versace proseguendo con un appello ai cittadini: «Invito il popolo bagnarese a ragionare con responsabilità. Si può fare politica onestamente. La politica non è ambizione ma un modo di essere. Noi non abbiamo chiesto, abbiamo solo dato!».
E per concludere ha di nuovo posto l’accento sulla vicenda che tanta amarezza le ha provocato. «Il fatto che i consiglieri Maceri e Oliviero abbiano preso le distanze dal nostro Circolo – confessa Giusy Versace – ci ha addolorato, anche se ne siamo usciti rafforzati. Si è passati da una questione politica a una personale, e questo non lo consento! Avevamo formalmente chiesto loro di dimettersi all’indomani dell’arrivo della Commissione d’accesso al Comune e neppure questo hanno fatto. Ovvia la delusione – ammette infine Versace – per il mancato intervento degli organi regionali e provinciali del PD sulla vicenda dei due consiglieri. Li abbiamo sollecitati più volte ma non hanno mai preso posizione».
Francesca Meduri