Grande successo per “Anime nere”, primo film italiano in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, opera del regista romano Francesco Munzi e tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore calabrese Gioacchino Criaco. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale il film è stato accolto positivamente nel corso della prima proiezione ed è stato salutato dal pubblico con una standing ovation e 13 minuti di applausi. Il film è stato girato ad Africo, in Aspromonte: “La vicenda ha un piede nell’arcaico e un altro nel contemporaneo” – ha dichiarato Munzi – “Da Africo si può vedere meglio l’Italia”.
Il film è prodotto da Cinemaundici e Babe Films con Rai Cinema ed uscirà nelle sale il 18 settembre, distribuito con Good Films. Il libro di Gioacchino Criaco è edito per Rubettino Editore.
Trama
Anime Nere è la storia di tre fratelli, figli di pastori, vicini alla ndrangheta, e della loro anima scissa. Luigi, il più giovane, è un trafficante internazionale di droga. Rocco, milanese adottivo, dalle apparenze borghesi, imprenditore grazie ai soldi sporchi del primo. Luciano, il più anziano, che coltiva per sé l’illusione patologica di una Calabria preindustriale, instaurando un malinconico e solitario dialogo con i morti. Leo, suo figlio ventenne, è la generazione perduta, senza identità. Dagli avi ha ereditato solo il rancore e il futuro è un treno che per lui sembra già passato. Per una lite banale compie un atto intimidatorio contro un bar protetto dal clan rivale. In qualsiasi altra terra, sarebbe solo una ragazzata. Non in Calabria, tantomeno in Aspromonte. È la scintilla che fa divampare l’incendio. Per Luciano è di nuovo il dramma che si riaffaccia dopo tanti anni dall’uccisione del padre. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno i personaggi si spingono fino agli archetipi della tragedia.