Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Passa con i soli voti della maggioranza – e quindi con qualche nota polemica – l’ultimo bilancio della giunta La Valle, che tra sei mesi concluderà il mandato ricevuto nel 2010. Ed è proprio in vista del “passaggio di consegne” alla futura Amministrazione che il vicesindaco con delega al Bilancio e Programmazione economica, Antonio Messina, tiene subito a evidenziare: «Questa classe dirigente lascia un Ente sano dal punto di vista finanziario». E’ l’introduzione della relazione al centro del consiglio comunale di ieri sera, su tre punti diversi ma connessi tra loro: piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari; piano triennale delle opere pubbliche 2014/2016 ed elenco annuale 2014; approvazione bilancio di previsione 2014, relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale 2014/2016 e relativi allegati.
Il discorso di Messina è lungo e articolato, e mette in luce gli obiettivi perseguiti nell’anno in corso e quelli da perseguire. L’assessore al ramo richiama le decisioni indirizzate a «una gestione oculata della cosa pubblica», cominciando dagli atti deliberativi di valorizzazione del patrimonio comunale con la derivante eliminazione di fitti che pesavano non poco sulle casse dell’Ente. Ancora più corposo l’elenco inerente al piano delle opere pubbliche, tra quelle già ultimate, quelle finanziate e da appaltare, e quelle per le quali sono stati richiesti fondi. Un «percorso virtuoso» per la cui continuità l’Amministrazione di centrodestra ha previsto la realizzazione della raccolta differenziata porta a porta e il project financing per l’ottimizzazione della rete idrica: «Entrambe le attività – assicura Messina – determineranno un alleggerimento concreto delle spese». Il vicesindaco si sofferma quindi sulla «molteplicità di agevolazioni ed esenzioni» in materia di tributi comunali (Iuc Imu, Tasi e Tari) e, soprattutto, sui «diversi aspetti positivi e non contestabili» (come «l’equilibrio di parte corrente con un avanzo di 500 mila euro») che il revisore contabile, organo terzo di controllo, ha rilevato analizzando il bilancio del Comune villese. E per dimostrare ancora la «bontà dell’azione di governo dell’Amministrazione La Valle» ecco una rassegna di numerose previsioni di incassi, a conclusione della quale Messina ribadisce: «L’Ente ad oggi, pur nella limitatezza dei trasferimenti statali e nei ritardi del loro ottenimento, ha mantenuto e finanziato tutti i servizi resi alla cittadinanza senza affrontare alcuna anticipazione di cassa».
Un bilancio completamente diverso, invece, quello letto dal Pd che, con il consigliere Vito Crimi, ribatte a «un’autocelebrazione che chiude una parabola di un’Amministrazione che si è contraddistinta più per le spese». Dall’esame del documento di programmazione economica e finanziaria dell’Ente per il 2014, infatti, i democratici esprimono preoccupazioni e forti perplessità «in merito all’assenza di verifiche periodiche – così Crimi richiama problematiche più volte sottolineate – in tema di spese del personale, di spese legali per cause in corso ed acquisizione di servizi, di spese eccessive per spettacoli e manifestazioni (172 mila euro), fitti (incremento di 15 mila euro) e noleggio apparecchiature (+12 mila euro), di spese assistenza software (euro 8 mila), di spese back office per 35 mila euro, nonché del grave il taglio di 60 mila euro per politiche occupazionali giovanili». Non finiscono qui gli appunti della minoranza: «Il ricorso al DL 35, servito a ripianare il debito dei piani di rientro fino al 2012, si traduce in accensione di nuovi mutui, con costi che graveranno ulteriormente sulle future gestioni finanziarie, il che non lascia tranquilli. Analoghe restano le problematiche anche in tema di equità dei prelievi Tari, che appaiono eccessivamente gravosi». E Crimi, annunciando il voto contrario del Pd sui tre punti all’odg, spiega infine il perché di questa decisione: «La condizione esposta è in assoluto contrasto con gli indirizzi del Decreto sulla Spending Review, con un previsionale che, pertanto, si connota per la solita astrattezza e genericità, nonché per l’assenza di certezze in merito alla situazione contabile dell’Ente, che, a parere del gruppo Pd, è sempre deficitaria, il che trova conferma anche nelle scelte che continuano ad essere operate da questa Giunta, sempre sorda ai nostri inviti alla prudenza».
Francesca Meduri