Reggio Calabria. Dopo le polemiche sui presunti “inchini” delle statue dei Santi calabresi a boss e affiliati, a Reggio persino il quadro della Madonna della Consolazione dovrà inchinarsi: ma stavolta alla ulteriore prova della incapacità della terna commissariale che governa il nostro Comune, alla manifesta incapacità di programmazione (perché fatta senza tener conto delle parti sociali), alla protervia di chi, non solo ha causato danni al commercio cittadino facendo iniziare i lavori sul Corso Garibaldi in concomitanza con l’apertura della stagione dei saldi estivi, ma aveva anche rassicurato che gli stessi, nel tratto dalla stazione ferroviaria al Duomo, sarebbero terminati in tempo per evitare di creare disagi alla più importante festa cittadina, quella in onore della Madonna della Consolazione che, stavolta, nulla potrà contro un terremoto ben più disastroso, cioè quello amministrativo (ma anche politico) che ha condannato la nostra città ad essere gestita da una terna di commissari che ha causato danni ben maggiori dei problemi che era stata chiamata a risolvere.
Dunque a meno di un miracolo che difficilmente si potrebbe verificare, quest’anno, per la prima volta a memoria di reggino vivente, la processione dovrà modificare il suo percorso. E tutto ciò ovviamente si ripercuoterà ulteriormente sugli esercenti della zona che verrà tagliata fuori: ci auguriamo che gli stessi non frappongano alcun indugio nel chiedere un risarcimento al Comune, e fin d’ora la CIDEC dichiara la disponibilità dei propri legali per il patrocinio di una azione legale comune volta a recuperare il “maltolto”.
Possiamo solo sperare che tutto ciò serva da “lezione” alla città: non si possono programmare lavori così importanti senza ascoltare il parere, le opinioni e i suggerimenti di chi rappresenta il tessuto economico cittadino, o privilegiando il rapporto con questa o quella organizzazione sindacale a discapito delle altre (con pari o maggiore rappresentanza); è proprio questo che è avvenuto in tempi non sospetti e che da noi è stato già pubblicamente denunciato. Meno male che questa brutta parentesi governativa è ormai alla sua conclusione: ci auguriamo che ne traggano le dovute conseguenze i cittadini che saranno chiamati presto al voto, ma soprattutto che ne tenga conto chi sarà chiamato al governo di questa città, operando una svolta partecipativa che è l’unica in grado di garantire i principi di democraticità e partecipazione.
Il Presidente Provinciale
Giuseppe Martorano
Il Segretario Generale
Sergio Marino