Reggio Calabria. La telenovela sul porto di Diamante si arricchisce di settimana in settimana di nuovi episodi, mentre l’unico dato immutato rimane quello relativo al fermo dei lavori, da quattro anni ormai. Da quanto ho appreso dagli uffici della regione, i lavori ora sarebbero fermi per la mancata chiusura dell’iter amministrativo relativo ad una “perizia suppletiva e di miglioramento” presentata dall’Amministrazione proponente in data 27.12.2013.
Di fatto, mentre si assiste ad un rimpallo continuo di responsabilità tra uffici regionali, nello specifico il Dipartimento Infrastrutture e l’Ambiente, il comune di Diamante, un intero territorio ed i suoi cittadini, gli operatori turistici ed i pescatori, stanno subendo danni incalcolabili dalla mancata riapertura dei cantieri. Oltremodo grave sarebbe poi il caso in cui i lavori non venissero ultimati affatto, con ricadute negative sull’economia dell’area e, aggiungerei, dell’intera regione.
Per queste ragioni ho inteso rivolgere una nuova interrogazione alla Giunta regionale, segnatamente al presidente Stasi, All’assessore Gentile ed all’assessore Pugliano, per sapere il perché di una così lunga dilatazione dei tempi per la chiusura della procedura relativa alla perizia di variante e se non sia il caso di intervenire con risolutezza per favorire una proficua collaborazione tra gli uffici regionali coinvolti nel procedimento al fine di sbloccare tempestivamente i lavori di che trattasi.
Al Presidente del Consiglio Regionale Della Calabria
SEDE
OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta (art.121/Regolamento del Consiglio) al Presidente ff della Giunta regionale, Dott. Antonella Stasi, all’Assessore ai LL.PP, On. Giuseppe Gentile, ed all’assessore all’Ambiente, on. Francesco Pugliano, in ordine alla mancata ripresa dei lavori di realizzazione del porto di Diamante (CS).
Premesso:
che l’iter dei lavori relativi all’opera di cui all’oggetto (“Lavori di ristrutturazione e completamento del molo ricovero natanti da diporto del comune di Diamante (CS) e della sua successiva gestione”) è iniziato nel lontano 1999, allorquando la Regione Calabria, a con decreto n. 1178, impegnava la somma di Euro 2.065.827,60, di cui Euro 1.032.913,80 a carico della misura 1.2 – POP 1994/1999 ed Euro 1.032.913,80 a carico del bilancio regionale;
che, dopo un lungo iter amministrativo, conclusosi con l’acquisizione del favorevole parere V.I.A., i lavori e la successiva gestione dell’opera, sono stati aggiudicati all’ ATI ICAD Costruzioni Generali S.r.l. e Diamante BLU S.r.l.;
che la Giunta Regionale con deliberazione n. 1097 del 23.12.2008 si è impegnata ad assegnare al Comune di Diamante un contributo costante di durata ventennale di Euro 83.449,25, decorrente dall’esercizio finanziario 2008, della durata massima di 20 anni, a totale carico della Regione Calabria;
che il rapporto tra il Comune di Diamante e la Regione Calabria, ai fini dell’utilizzo del contributo ventennale sopra richiamato, è stato regolato da apposita convenzione, approvata dalla Giunta comunale di Diamante con delibera in data 29.01. 2009;
che con Decreto Prot. 1006 del 27.07.2011, a firma del Dirigente generale del Dipartimento 9/ Infrastrutture e LL.PP., è stato effettuato uno stralcio dell’impegno di spesa a favore del Comune di Diamante per un importo di Euro 1.500.000,00;
che, in ogni caso, i lavori dell’opera di che trattasi, iniziati nei primi mesi del 2010 dopo un iter amministrativo durato oltre dieci anni, si sono interrotti improvvisamente nel novembre dello stesso anno;
che in data 15.10.2012 si è tenuto un incontro tra la Regione Calabria, il Comune di Diamante e l’impresa concessionaria per fare il punto della situazione, al termine del quale è stato dichiarato che tutte le difficoltà erano state superate e che i lavori sarebbero ripresi al più presto;
che l’Assessore ai LL.PP, in particolare, aveva rilasciato la seguente dichiarazione: “Si è trattato di un incontro molto importante, nel corso del quale è stato fatto il punto della situazione e si è concordato che nei prossimi giorni la ditta fornirà, così come da noi richiesto, un nuovo cronoprogramma dei lavori che inizieranno a breve”.
che a distanza di quasi un anno non solo non sono ripresi i lavori per come era stato – forse troppo frettolosamente – annunciato, ma la vicenda sta sempre più assumendo contorni incomprensibili e grotteschi;
che attualmente i lavori sarebbero fermi per la mancata chiusura dell’iter amministrativo relativo ad una “perizia suppletiva e di miglioramento” presentata dall’Amministrazione proponente in data 27.12.2013;
che per tale perizia, riscontrata con molto ritardo dal Dipartimento n.14 Politiche dell’Ambiente (25.07.2014), sarebbe stata dichiarata la necessità di attivare la procedura di assoggettabilità a VIA,
nonostante i chiarimenti del Responsabile Unico del Procedimento (RUP), che avrebbe con due successive note (04.03.2013 e 23.07.2014) sottolineato come le opere “a terra” in essa contemplate costituiscano lavori “complementari” e “non già varianti sostanziali” al progetto;
che dagli atti emergerebbe una mancanza di sintonia e di coordinamento tra il Dipartimento Infrastrutture (Amministrazione proponente) e l’Ufficio della competente Autorità in materia ambientale, nonostante appartenenti alla stessa Amministrazione regionale;
che la citata perizia comporterebbe addirittura una diminuzione dell’impatto ambientale dell’opera;
che in data 04.08.2014 l’impresa concessionaria avrebbe depositato una “diffida ad adempiere con preannuncio di recesso in danno”;
che, nel frattempo, 109 cittadini diamantesi, tra diportisti e pescatori professionali, hanno inoltrato formale richiesta al RUP di poter disporre di “specchio d’acqua provvisorio” in attesa della ripresa dei lavori, a testimonianza di come il disagio sia sempre più forte tra i membri della comunità;
che il Comune di Diamante con lettera in data 11.02.2014 indirizzata al Responsabile unico del Procedimento ha chiesto un’immediata ripresa dei lavori, riservandosi ogni azione a tutela dei propri interessi e degli interessi della comunità per i danni che la vicenda starebbe arrecando all’economia locale;
che la mancata realizzazione dell’opera determinerebbe danni incalcolabili per il territorio in questione e per la stessa Regione Calabria;
che la Regione Calabria, attraverso il Dipartimento N° 9 Infrastrutture, LL.PP. e Politiche della casa, è soggetto attuatore dell’intervento di che trattasi;
Per sapere:
1. Il perché di una così lunga dilatazione dei tempi per la chiusura della procedura relativa alla sopracitata perizia di variante;
2. Se non sia il caso di intervenire con risolutezza per favorire una proficua collaborazione tra gli uffici regionali coinvolti nel procedimento al fine di sbloccare tempestivamente i lavori di che trattasi.
Domenico Talarico
(Consigliere regionale)