Platì. Piante di cannabis indica nell’orto di famiglia, minorenne denunciato dai Carabinieri

Un carabiniere in una delle due piantagioni

Platì (Reggio Calabria). Alle prime luci dell’alba, a Platì, i Carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone Eliportato Cacciatori d’Aspromonte di stanza in Vibo Valentia hanno denunciato un minorenne del luogo, sorpreso a coltivare alcune piante di canapa indiana. Le nove piante rinvenute erano state piantate dal giovane tra gli ortaggi di un terreno di proprietà della madre, poco distante dalla propria abitazione. Sulle piante, opportunamente estirpate e sottoposte a sequestro, saranno effettuate le analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto. Il giovane è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria.
Sempre nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati a contrastare le coltivazioni di piantagioni di canapa indiana, a Platì, i Carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone Eliportato Cacciatori d’Aspromonte hanno rinvenuto due distinte piantagioni composte rispettivamente da 20 e 63 floride piante di cannabis indica, tutte alte in media tre metri. Entrambe, ormai pronte per la raccolta, si estendevano su terreni demaniali, in evidente stato di abbandono proprio per confondere l’osservazione dall’alto, sui quali erano stati allestiti dei complessi sistemi d’irrigazione con tubi in plastica e annaffiatoi “a goccia”, per garantire la costante idratazione delle piante. I Carabinieri, che avevano localizzato le piante anche grazie al lavoro dei militari dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno provveduto ad estirpare entrambe le piantagioni e a bruciare tutte le piante in quello stesso luogo, tranne 5 per ciascuna di esse che – previo campionamento – sono state sequestrate per effettuare le analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto. Le piante, immesse sul mercato, avrebbero fruttato alla criminalità organizzata oltre 70 mila euro.

Exit mobile version