Dializzati. Nesci (M5S): “Ho scritto una lettera alla Stasi, attendo ancora risposte”

Dalila Nesci

Dalila Nesci

Lo scorso 30 giugno mandai una lettera alla presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonella Stasi. Posi il problema del trasporto dei dializzati, costretti a muoversi per conto proprio. Nella missiva scrivevo che la dialisi è «trattamento salvavita che affatica il fisico e lo spirito» degli ammalati. Aggiungevo, poi, della mia convinzione «che si possa e debba trovare rimedio, anche per gli eccessivi costi, spesso insostenibili, che diversi pazienti, non di rado pensionati, sono costretti a sopportare per spostarsi». Altre Regioni – precisavo – «sono organizzate per garantire un’assistenza completa ai dializzati, compreso l’accompagnamento per la somministrazione della terapia e per il ritorno a casa». Auspicavo, allora, un rapido intervento, «indicativo di una diversa considerazione per categorie fortemente a rischio che, come nella fattispecie, necessitano di cure molto particolari, pesanti e frequenti».
Dando la mia completa disponibilità come parlamentare, alla presidente Stasi suggerivo, infine, la «convocazione delle imprese di trasporto che beneficiano di contributi regionali, al fine di individuare in tempi brevi, con le aziende sanitarie provinciali, una soluzione efficace per tutelare sino in fondo il diritto alla salute» dei dializzati. Nonostante i miei ripetuti solleciti, dalla presidente non ho mai ricevuto risposta. Niente, di là da un silenzio inspiegabile e pesante.
A distanza di tre mesi, pertanto, ho deciso di rendere pubblico il fatto, per due motivi: perché Stasi si attivi subito nel merito e perché i calabresi conoscano il comportamento di chi li rappresenta nelle istituzioni. La sanità è il primo problema della Regione Calabria. Purtroppo, nonostante le ultime vicende – penso alle recenti nomine dei direttori delle aziende sanitarie calabresi, su cui la Procura di Catanzaro ha aperto un’inchiesta – l’attuale governo regionale sembra preso soprattutto dalla tutela di assetti di potere, per cui dimentica, con facilità e leggerezza, i bisogni concreti delle persone comuni.

Dalila Nesci
Deputato M5S

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