Reggio Calabria. Una notte di ordinaria follia è quella avvenuta qualche giorno fa, quando un cittadino reggino, R.A.P. 36enne di Arghillà, ha preso in ostaggio una giovane ragazza polacca dopo aver minacciato sia lei che il suo ragazzo con una pistola. Il rapimento è avvenuto nel quartiere di Arghillà, quando sotto la minaccia della pistola (nella foto in alto), risultata poi regolarmente denunciata, l’uomo ha costretto la ragazza a salire sulla sua macchina, costringendo il fidanzato della vittima a scansarsi. Una volta con la preda tra le sue grinfie, l’uomo l’ha condotta in un appartamento di un parente, quest’ultimo all’oscuro di tutto, nel quartiere di Gallico.
Il folle gesto, riconducibile sicuramente a motivi passionali e di gelosia, è stato seguito dalla insensata violenza che il malvivente ha scatenato sulla povera malcapitata: ripetuti sono stati i calci e i pugni con i quali è stata colpita la ragazza, sferrati con una violenza che nulla ha a che fare con il sentimento che l’uomo diceva di nutrire nei confronti della donna.
Il tutto è però durato poche ore grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri della Stazione Principale, diretta dal luogotenente Cosimo Sframeli, e del Norm della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria diretta dal capitano Francesco Soricelli. La solerzia dei militari ha permesso di avviare sin dall’immediatezza del fatto le ricerche del rapitore, grazie alla localizzazione del telefono cellulare della ragazza, che ha permesso ai Carabinieri di giungere sul luogo dove la giovane era stata portata. Infatti, a seguito di una brillante attività investigativa condotta in sinergia dai militari è stato possibile rintracciare l’aguzzino, trovandolo ancora in possesso dell’arma con la quale aveva minacciato i due fidanzati.
La donna è stata dunque liberata dal suo carceriere e accompagnata immediatamente presso il Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti, dove i sanitari ne hanno disposto il ricovero a causa delle ferite riportate.
Per il reo invece sono scattate le manette per i reati di sequestro di persona, minaccia aggravata, porto abusivo di armi, e lesioni personali gravi nei confronti della donna polacca, nonché minaccia aggravata nei confronti del suo fidanzato.
L’attività di polizia giudiziaria è stata convalidata dall’autorità giudiziaria reggina che, al termine del rito direttissimo, ha disposto la sottoposizione alla misura degli arresti domiciliari con contestuale applicazione del braccialetto elettronico.
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