Palermo. Operazione Monopolium: i dettagli sull’indagine dei Carabinieri, scoperti gli interessi della mafia negli appalti pubblici del comune di Misilmeri

Palermo. Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Termini Imerese nei confronti di 10 soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; truffa.
Nei confronti di due di essi sono stati disposti gli arresti domiciliari (una donna di 50 anni, attualmente funzionario del Comune di Misilmeri e un ingegnere di 44 anni), mentre 8 professionisti sono destinatari della misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione.

LE INDAGINI

Le indagini traggono origine dalle risultanze investigative che avevano portato all’operazione convenzionalmente denominata “Sisma”, con cui, il 14 aprile 2012, era stato tratto in arresto, tra gli altri, l’allora reggente del mandamento mafioso di Misilmeri (F.LG.) e raggiunto dalla contestazione del reato di associazione mafiosa, quale reggente della famiglia di Villabate, A.M.V., nel frattempo allontanatosi dal territorio nazionale.
Le attività, tra l’altro, avevano evidenziato chiaramente infiltrazioni mafiose all’interno del comune di Misilmeri, tant’è che quell’amministrazione locale, nel luglio 2012, venne sciolta senza la necessità del preventivo accesso ispettivo.
Gli approfondimenti investigativi hanno fatto, inoltre, emergere significativi elementi circa la presenza di un sodalizio criminoso, dedito tra il 2011 ed il 2012 alla perpetrazione di gravi delitti contro la Pubblica Amministrazione, che vedeva quali protagonisti la funzionaria finita ai domiciliari – all’epoca dei fatti Dirigente presso il Comune di Misilmeri – l’ingegnere finito anch’egli ai domiciliari e altri professionisti tutti accomunati dall’intento di assicurare a quest’ultimo, direttamente o mediatamente, l’aggiudicazione di incarichi di progettazione di opere pubbliche, prevalentemente nell’ambito del Comune di Misilmeri.
La dirigente, in particolare, per poter affidare direttamente la prestazione professionale ad uno dei sodali, evitava la predisposizione di una procedura con previa pubblicazione di un bando di gara mantenendo artificiosamente basso il valore dell’incarico, così rimanendo al di sotto della soglia di 100.000 euro al di sopra della quale, invece, sarebbe sorto l’obbligo giuridico di procedere mediante la pubblicazione di un bando di gara.

Le gare d’appalto per le quali sono state accertate le condotte illecite riguardano:

In particolare, con riferimento alle opere di regimazione idraulica in contrada Piano Stoppa, la funzionaria e l’ingegnere dovranno rispondere anche di aver falsamente attestato l’appaltabilità e, dunque, la fattibilità delle opere, nonostante l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, il 25 aprile 2012, avesse segnalato che “la realizzazione di tali opere avrebbe potuto provocare dei fenomeni di esondazione del canale principale …”.

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