Processo “Italia che lavora”: sei condanne e due assolti in abbreviato

Giustizia martello

Giustizia martello

Reggio Calabria. Il gup di Reggio Calabria, Scortecci, ha pronunziato ieri sera la sentenza che conclude il processo di primo grado, con rito abbreviato, scaturito dall’operazione denominata “Italia che lavora”. Il verdetto è di un’assoluzione per Antonio Stipo, un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Francesco Nirta e sei condanne a 4 anni di carcere: Domenico Pelle, Francesco Stipo, Domenico Cosmo, Domenico Costanzo, Antonio Cosmo e Francesco Mammoliti.
L’operazione era scattata alle prime ore della mattina del 4 febbraio scorso, a San Luca, quando i Carabinieri hanno dato esecuzione a 11 ordinanze di custodia cautelare (di cui 9 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) emesse dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della DDA reggina, nei confronti di altrettante persone (6 delle quali già detenute per altra causa) a vario titolo indagate per associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza volta al condizionamento degli appalti pubblici, frode nelle pubbliche forniture e furto di inerti, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta.

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