Reggio Calabria. Al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e condotte dai Carabinieri della Stazione di Gallina, il Giudice per le Indagini Preliminari, Cinzia Barillà ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di F.M., 39enne carpentiere, ritenuto responsabile di aver collocato un ordigno esplosivo di tipo pirotecnico nell’intercapedine presente nei pressi dell’abitazione della titolare di un’impresa di montaggio infissi, provocando la foratura di una cisterna dell’acqua in plastica e distruggendo i motori dell’impianto dell’aria condizionata nonché l’infisso di un balcone posto al primo piano.
Nello specifico, l’attività investigativa ha permesso di accertare che l’obiettivo dell’atto intimidatorio era di costringere la titolare della ditta e il marito suo stretto collaboratore, a non reiterare le richieste di pagamento del credito vantato nei suoi confronti, per un valore pari a 25.000 euro, equivalente alla somma non riscossa per i lavori effettuati in suo favore nell’anno 2010 e mai versata nonostante le ripetute sollecitazioni. Precedentemente al grave fatto, avvenuto la mattina del 7 marzo 2013, l’uomo aveva altresì minacciato le vittime di farle saltare in aria con tutta la famiglia.
Fondamentale per il positivo esito delle indagini è stata la conoscenza del territorio messa in luce dai militari che sono riusciti a ricostruire nei dettagli la vicenda, individuando il presunto responsabile anche grazie all’ausilio delle telecamere di video-sorveglianza presenti nella zona del reato, nonostante il travisamento e l’utilizzo da parte dello stesso di un’autovettura non di sua proprietà.
E’ stato addirittura appurato che il giorno successivo all’evento delittuoso, il carpentiere avesse effettuato un “sopralluogo”, attraversando a piedi lo spazio antistante la casa delle vittime, sporgendosi in direzione del punto in cui era stato collocato l’ordigno, al fine di osservare se e quanti danni fossero stati cagionati.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Gallina, i quali, al termine delle formalità di rito, hanno sottoposto l’indagato agli arresti domiciliari presso la propria
abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi nonché di estorsione aggravata dall’utilizzo del predetto manufatto.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more