Operazione Deus: i dettagli sul sequestro da 1 milione di euro alla cosca Crea

Rizziconi (Reggio Calabria). La Polizia di Stato ha messo a segno un ulteriore attacco ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta ed in particolare alla consorteria criminale denominata “cosca Crea” operante nel territorio di Rizziconi.
È stata, infatti, data esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo, emesso in data 14 ottobre 2014 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta dell’attività d’indagine della locale Squadra Mobile e dei conseguenti accertamenti di natura patrimoniale, nell’ambito del procedimento penale n. 8305/10 R.G.N.R. DDA – N. 5041/11 R.G.I.P. DDA.

L’attività di spoliazione ha interessato numerosi beni ed in particolare:

1) Un appezzamento di terreno, riconducibile a Clementina Burzì, cl’51;
2) Azienda agricola Domenico Perri, cl’47
3) Titoli A.G.E.A. di imminente riscossione emessi a favore di:
• Marinella Crea, cl’76, per l’importo di € 7.385,42,
• Clementina Burzì, cl’51, per l’importo di € 46.823,48,
• Giuseppe Crea, cl’78 per l’importo di € 19.790,73;

4) Titoli A.G.E.A. di imminente riscossione richiesti da Vincenzo Tornese, cl’62, importo € 38.432,18;
5) Titoli A.G.E.A. di imminente riscossione richiesti da Domenico Perri, cl’47, importo € 7.301,02;
6) Quattro terreni nella disponibilità di Vincenzo Tornese, cl’62, siti in Rizziconi inserito nel fascicolo aziendale anno 2014 di Vincenzo Tornese per l’erogazione dei contributi da parte dell’A.G.E.A.

Il valore del patrimonio sottoposto a sequestro ammonta, complessivamente, a circa 1 milione di euro. L’operazione odierna si pone in linea di continuità con i sequestri eseguiti lo scorso 4 giugno 2014 nel corso dell’operazione di polizia denominata “Deus” che portò all’arresto di esponenti di spicco della cosca tra cui il boss Teodoro Crea cl. ‘39 attualmente ristretto in regime di 41bis presso il carcere di Parma unitamente ad altri 15.
Nel corso delle indagini, attraverso una minuziosa disamina presso le banche dati ed attraverso acquisizioni bancarie, è stato possibile far luce sulle presunte truffe aggravate commesse da Giuseppe Crea cl. ‘78, il quale, nonostante lo status di latitante dal 2006, attestava di essere imprenditore agricolo, senza ovviamente che a ciò corrispondesse l’effettiva attività di coltivazione della terra, così procurandosi un ingiusto profitto, consistito nell’indebita erogazione da parte dell’A.G.E.A. (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) dei contributi comunitari relativi al P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale) per un totale di 188.884,66.

Analogo reato viene in quell’occasione contestato al padre Teodoro Crea, cl. ‘39, alla madre Clementina Burzì, cl. ‘51 ed alla sorella Marinella, cl. ‘76, in quanto il primo, tramite il concorso causale e consapevole della moglie e della figlia, attribuiva fittiziamente a loro la titolarità di alcuni terreni e conti correnti, così procurandosi i contributi dell’A.G.E.A. per un totale di 48.408,59.

Il sequestro preventivo eseguito in data 4 giugno 2014, aveva inoltre riguardato la villa della famiglia Crea sita in via Marinella di Rizziconi, nonché del terreno sito in piazza Vittorio Emanuele II a Rizziconi sul quale insisteva il palazzo Cordopatri e di immobili e terreni vari che, all’esito di opportuni accertamenti, sono risultati nella disponibilità di Clementina Burzì, Teodoro Crea, Giuseppe Crea, Marinella Crea, Antonio Crea, Vincenzo Tornese e Domenico Perri, per un valore complessivo stimato in oltre 5 milioni di euro.

Analogo vincolo del sequestro fu apposto anche ai conti correnti bancari e postali nella disponibilità di vari indagati. In totale, ad oggi, risultano preventivamente sequestrati ai Crea ed ai loro affiliati, più di 7 milioni di euro di beni mobili, immobili e titoli.

[youtube height=”HEIGHT” width=”WIDTH”]https://www.youtube.com/watch?v=Btjdh1MBOjo&feature=youtu.be[/youtube]

Exit mobile version