Reggio Calabria. “Con Chizzoniti zero inciuci”. Si presenta così Aurelio Chizzoniti. Avvocato penalista, 69 anni, sposato e padre di 3 figli e 3 lauree conseguite, in giurisprudenza, scienze economiche e scienze politiche. Il curriculum di Aurelio Chizzoniti è lungo due pagine, da sempre impegnato in politica, è stato consigliere comunale e regionale, è stato assessore regionale e presidente del consiglio comunale. Attualmente è consigliere regionale, presidente della commissione speciale di vigilanza e controllo presso il Consiglio regionale della Calabria. “Reggio nel cuore” è la lista che lo supporta come candidato sindaco di Reggio Calabria.
“Non ho una visione poliziesca dell’attività politica – risponde così alla domanda sugli artefici della crisi reggina – le cause sono facilmente riconducibili all’inadeguatezza al ruolo della classe politica, l’individuazione degli artefici attiene alla Procura della Repubblica, alla quale ho mandato tanti spunti investigativi”. Come si esce dalla crisi? Niente slogan, nessuna facile promessa: “La politica – risponde Chizzoniti – deve essere la sintesi di un’articolazione del pensiero che passa tre fasi, sentire meditare e comporre soluzioni che possano rappresentare la terapia volta alla soluzione del problema”.
Tra i primi atti della giunta, però, ha già in mente una, anzi tre cose da fare immediatamente: “Licenziare tre alti burocrati comunali, la cui intelligenza sono sicuro li porterà a dimettersi da soli”. I nomi? “Li ho già denunciati”. Quanto all’azione dell’amministrazione, invece, distingue tra debito e bilancio futuro: “Intanto confermo l’incarico da assessore a un alto magistrato in servizio alla Corte dei Conti. Occorre distinguere tra la sorte del vecchio bilancio, con un piano di ammortamento poliennale integrato da congrui trasferimenti che il governo deve avere l’amabilità di versare, poi bisogna lavorare al nuovo progetto di bilancio: tagliare per crescere, eliminare spese, valorizzare le risorse umane, la costituzione di un pull di esperti preposti al controllo strategico della gestione della cosa pubblica”. “Perché – puntualizza – è vero che ci sono cialtroni, ma nella burocrazia vi sono anche eccellenze mai pienamente valorizzate”.
Le società miste e il futuro dei loro dipendenti sono una delle questioni più spinose. “Le società miste sono un’invenzione della precedente amministrazione a quella di Scopelliti, che se le è trovate, all’epoca dicevano fossero il fiore all’occhiello. Io sono per l’efficienza dei servizi e se questo deve passare attraverso il recupero di funzioni alle società miste mi troverei in disaccordo. Ritengo invece che occorra garantire i servizi contenendo spese e costi”.
Opere pubbliche, cantieri sospesi, tante incompiute. Come riattivarli e con quali priorità? “Non ci sono priorità, i cantieri sono tutti prioritari. Ero bambino, a Pellaro, quando fu posta la prima pietre una cantina sociale, finora nessuno ha mai sentito l’esigenza di porre la seconda pietra. Purtroppo il panorama tecnico-giuridico non aiuta. Il sindaco non può scavalcare le leggi sugli appalti. Può incalzare, seguire con attenzione l’evolversi della vicenda, ma se c’è un cantiere fermo per un contenzioso, il sindaco può far poco”.
Lotta alla ‘ndrangheta senza se e senza ma, Chizzoniti però si dice contrario all’idea che il Comune pratichi sconti sui tributi comunali per sostenere chi denuncia il racket: “Il nostro capolista è il testimone di giustizia Gaetano Caminiti, perché l’opzione legalitaria per noi viene prima di tutto. Detto questo – continua Chizzoniti – non penso che il Comune sia l’ente preposto a elargire sconti per incentivare i commercianti e gli imprenditori a denunciare il racket. Il dramma delle tasse, semmai, riguarda tutte le categorie. Le tasse andrebbero imposte a seconda della capacità contributiva.
Al ballottaggio, eventualmente, chi sosterrebbe la lista Reggio nel cuore? “Abbiamo delle linee programmatiche, il nostro programma era e resterà aperto a qualsivoglia contributo, indipendentemente dalla componente cromatica, la città ha bisogno di coesione e della massima legalità. Ci alleeremo con chi garantirà la realizzazione del nostro programma, col sindaco che si impegnerà a licenziare 3 burocrati, a nominare assessore un alto magistrato della Corte dei Conti, a nominare assessore alle politiche sociali un sacerdote. Reggio nel cuore non è una scelta occasionale, postula un sentimento di regginità, niente sconti, con Chizzoniti zero inciuci”.
L’identikit del sindaco ideale? “La città deve essere amministrata con grande esperienza, decisionismo e coraggio, sono criteri ben precisi che non si improvvisano, questi valori non possono essere sussumibili nel blasone del gentilizio,le candidature nostalgico evocative mi preoccupano anche perché chi immagina di camminare sulle orme degli altri è destinato a non lasciare traccia”.