Reggio Calabria. Nove candidati, 32 liste, quasi mille aspiranti consiglieri comunali: questi i numeri delle elezioni comunali 2014, questi i numeri contro i quali il neo sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, si è dovuto confrontare nella corsa per la conquista del Comune. Ma oggi pomeriggio, dopo una vittoria schiacciante che ha fatto parlare anche la stampa nazionale, Falcomatà ha fatto ritorno a Palazzo San Giorgio – che aveva lasciato quasi due anni fa con tutti i suoi colleghi per cederlo alle mani dei commissari prefettizi – stavolta da primo cittadino. Una vittoria la sua salutata fino a questo momento positivamente dalla maggioranza degli osservatori politici, oltre che dalla città ovviamente che al 61% lo ha investito della carica di sindaco quest’anno tanto ambita. Una vittoria, infine, che investe il giovane Falcomatà di importantissime responsabilità e che lo sottoporrà, a partire proprio da oggi, a giudizi severissimi.
A margine della cerimonia di insediamento il neo sindaco ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti. Sulla giunta, innanzitutto: “Ci saranno 4 donne in giunta, la squadra la potrei annunciare in due giorni, ma penso che la renderemo pubblica al massimo fra una settimana, in concomitanza con il primo consiglio comunale”. E’ prassi infatti, ma pur sempre a discrezione del sindaco, annunciare la formazione dell’esecutivo nel giorno di riunione del primo consiglio comunale. Nove assessori, 3 esterni. “In ogni caso – ha proseguito Falcomatà – dovremo fare presto per essere pronti all’incontro con la cabina di regia del governo col premier”. “Non chiederemo nulla, non ci presenteremo col cappello in mano – ha risposto Falcomatà alle domande su cosa dirà a Renzi – chiederemo il rispetto per questa città, chiederemo di darci la possibilità di attuare il nostro programma”. “Non ci faremo imporre l’agenda ma uno spirito collaborativo e il cosiddetto e il così tanto chiacchierato governo amico serve per accelerare le pratiche per la risoluzione dei problemi. La telefonata del ministro Del Rio ieri che ci stimola a mandare lo stato di consistenza per completare il palazzo di giustizia è un segnale positivo in questo senso, diversamente invece a proposito del fatto che non ci facciamo dettare l’agenda da nessuno, un’altra telefonata importante ci invitava a sfruttare l’opportunità di vendere il Miramare per 15 milioni di euro perché la Cassa Depositi e Prestiti è molto interessata a questo tipo di acquisto, tra l’altro dicendo questa persona, sai avresti una grossa liquidità da subito in cassa non sarebbe male per ripartire. Noi abbiamo detto no, in coerenza con quanto abbiamo dichiarato in campagna elettorale ma soprattutto anche questo come segnale importante, un sindaco che si insedia e dice vendo i beni di famiglia è come se mettesse la città in vendita, questo non ce lo possiamo permettere. Supereremo anche queste difficoltà, non ci faremo tirare dalle sirene di un guadagno facile e immediato e punteremo a valorizzare quello che abbiamo”.
Giulia Polito
photo Domenico Notaro