Bambino morto in incidente stradale: il pm chiede 13 anni per un imputato

Reggio Calabria. Tredici anni di reclusione sono stati invocati, al termine della requisitoria del pm Mauro Tenaglia, nei confronti di Angelo Barillà, uno degli automobilisti coinvolti nell’incidente stradale in cui morì il piccolo Francesco Calabrò, di appena 8 anni, avvenuto la domenica del 29 maggio 2010 nei pressi della galleria Spirito Santo della tangenziale di Reggio Calabria. Il bimbo viaggiava sull’auto, una Toyota Yaris, della mamma, rimasta gravemente ferita, a bordo della quale c’era anche un altro passeggero.
Dalle indagini della Polizia Stradale emerse come l’incidente stradale sarebbe stato in realtà la conseguenza di una gara clandestina tra le autovetture condotte da Angelo Barillà, Fabio Raco e Giuseppe Catalano. Lo scorso 7 ottobre la Corte d’Assise d’Appello ha confermato le condanne inflitte dal gup Domenico Santoro in primo grado ai due imputati che hanno scelto il rito abbreviato: 8 anni per Fabio Raco e 8 anni e 4 mesi per Giuseppe Catalano, rispettivamente difesi dagli avvocati Fabio Tuscano e Ugo Singarella. Angelo Barillà, difeso dagli avvocati Luigi Tuccio e Pasquale Foti, ha scelto il rito ordinario che si sta celebrando dinnanzi alla Corte d’Assise.

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