Processo Breakfast. Esclusi i testi su aggravante mafiosa contro Scajola

Reggio Calabria. E’ iniziata oggi la seconda udienza del processo che vede imputato l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, arrestato nell’ambito dell’operazione Breakfast e accusato di procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna a 5 anni, poi ridotta in Cassazione a 3 anni, per concorso esterno in associazione mafiosa. Il collegio presieduto da Natina Pratticò dopo essersi ritirato per decidere sulle richieste di ammissione di prova delle parti ha ridotto il numero di testi indicati dal pm, e non ha autorizzato l’acquisizione dei brogliacci e delle relazioni di servizio della polizia giudiziaria, ritenuti atti non irripetibili, al contrario di quanto chiesto invece dall’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo.
I difensori di Scajola, l’avv. Giorgio Perroni e l’avv. Patrizia Morello, ha chiesto la revoca della misura degli arresti domiciliari per insussistenza delle esigenze cautelari per l’ex ministro, il quale ha già scontato in regime di arresti sei mesi, il doppio della pena minima prevista per il reato di cui è accusato. Su questa richiesta il pm si è riservato due giorni per esprimere un parere. Parere favorevole, invece, è stato concesso dal pm alla successiva richiesta della difesa, di permettere a un medico specialista di visitare Scajola nella sua abitazione, per un problema di salute alla mano destra. Il collegio, inoltre, in accoglimento della richiesta della difesa, ha escluso dalla lista dei testimoni quelli palesemente riferibili alla circostanza aggravante di cui all’art. 7, ossia l’aggravante mafiosa. Scajola oggi non ha potuto assistere all’udienza, nonostante l’autorizzazione ottenuta. Ieri l’ex ministro era atterrato a Roma ma stamani causa maltempo l’aereo che doveva atterrare a Reggio Calabria è stato dirottato allo scalo di Lamezia Terme, da dove Scajola si è messo in viaggio per Reggio su un pullman. L’ex ministro, tuttavia, non è riuscito a giungere a palazzo di Giustizia in tempo prima della fine dell’udienza, che è stata rinviata al 14 novembre per l’audizione di uno o due testi del pm, l’ex comandante del Centro operativo Dia di Reggio Calabria, il colonnello Gianfranco Ardizzone, o il vice questore aggiunto Leonardo Papaleo, in servizio alla Dia di Reggio Calabria fino a poco tempo fa.

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