Processo Breakfast. Al via dell’abbreviato una ricusazione e l’avvocato di Chiara Rizzo: “Intercettato con la mia cliente”

Chiara Rizzo (photo Adriana Sapone)

Chiara Rizzo (photo Adriana Sapone)

Reggio Calabria. Oggi ha avuto inizio il processo con rito abbreviato che vede imputata Chiara Rizzo (nella foto), la moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, Martino Politi, uomo di fiducia dell’ex armatore, e Roberta Sacco, segretaria di Claudio Scajola. L’indagine condotta dalla Dia e coordinata dalla DDA nasce dai presunti tentativi di favorire la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna definitiva a 5 anni, recentemente ridotta a 3 anni dalla Cassazione, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Chiara Rizzo è stata arrestata per procurata inosservanza di pena e intestazione fittizia di beni nel maggio scorso nell’ambito dell’operazione Breakfast, che ha visto l’arresto anche dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. Gli avvocati di Chiara Rizzo, Bonaventura Candido e Carlo Biondi, hanno chiesto al gup Adriana Trapani la revoca degli arresti domiciliari, peraltro la donna è l’unica ancora soggetta agli arresti tra gli indagati della stessa indagine.
Martino Politi, invece, tramite il suo legale, avvocato Corrado Politi, ha avanzato istanza di ricusazione nei confronti del gup Adriana Trapani. L’istanza di ricusazione si fonda sulla circostanza che il giudice Trapani aveva già giudicato in uno stralcio del processo Mozart, che vedeva imputati lo stesso Martino Politi e Amedeo Matacena. Il gup ha deciso di non astenersi e continuare il processo, per cui sarà la Corte d’Appello a decidere sulla richiesta di ricusazione.
Al termine della lunga giornata la prossima udienza è stata fissata l’11 dicembre. Prima di dichiarare chiusa l’udienza il gup ha rigettato tutte le eccezioni presentate dalle difese, eccetto una dei legali di Chiara Rizzo, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi. In particolare l’avv. Bonaventura Candido ha eccepito, per grave violazione del diritto di difesa, l’inutilizzabilità di intercettazioni telefoniche che sono state presentate e vedono egli stesso, in qualità di avvocato difensore, conversare con la propria assistita. Su questo punto il gup scioglierà la riserva insieme alla decisione nel merito. Quanto invece alla richiesta di revoca degli arresti domiciliari a carico di Chiara Rizzo, il gup deciderà fra qualche giorno, dopo avere acquisito il parere del pm, che si è riservato di fornirlo. Il rinvio all’11 dicembre si è reso necessario anche per permettere alla difesa di leggere la copiosa documentazione presentata dal pm Giuseppe Lombardo.

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photo Adriana Sapone

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