Processo Breakfast. Claudio Scajola: “Deluso da quello che è successo”

Claudio Scajola

Claudio Scajola

Reggio Calabria. Il Tribunale di Reggio Calabria, Natina Pratticò presidente, ha rinviato al 10 dicembre l’udienza del processo scaturito dall’operazione Breakfast e che vede l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola imputato per procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna a 5 anni, recentemente ridotti a 3 dalla Cassazione, per concorso esterno in associazione mafiosa. L’udienza di stamani è stata dedicata unicamente alla nomina del consulente tecnico d’ufficio del Tribunale, il perito Concetta Biancuzzo, incaricato di trascrivere le intercettazioni. L’udienza quindi è stata rinviata per l’assenza di entrambi i testi del pm Giuseppe Lombardo, l’ex capocentro della Dia di Reggio Calabria, colonnello Gianfranco Ardizzone, e il vice questore aggiunto Leonardo Papaleo, anch’egli già in servizio alla Dia reggina. Uno dei due sarà sentito all’udienza del 10 dicembre prossimo.
Al termine dell’udienza Claudio Scajola si è fermato brevemente con i cronisti. Accogliendo la richiesta dei suoi difensori, gli avvocati Giorgio Perroni e Patrizia Morello, il Tribunale infatti qualche giorno fa ha revocato gli arresti domiciliari all’ex ministro ed ha convertito la misura cautelare con l’obbligo di dimora nel Comune di Imperia. Libero quindi di poter parlare con la stampa, “deluso”, ha detto Scajola rispondendo alle domande dei cronisti. “Deluso da quello che può succedere, da quello che è successo. Un arresto con grande eclatanza”. Scajola ha confermato che nonostante la lontananza da Imperia continuerà a essere presente a tutte le udienze: “Lo vedo più come un dovere che come un diritto”. Infine ha concluso dicendosi sereno di poter dimostrare la propria estraneità.

Fabio Papalia

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