Vibo Valentia. «Il territorio vibonese non può subire, a causa delle politiche liberistiche del governo Renzi, l’ennesima, gravissima privazione, che nuocerebbe all’intero tessuto economico e sociale favorendo l’avanzata della ‘ndrangheta». Lo dice la deputata M5s Dalila Nesci in relazione alla possibile vendita di Saipem, società di progettazione del gruppo Eni, che metterebbe in pericolo la sede di Vibo Valentia, presso cui lavorano circa duecento addetti escluso l’indotto.
Preoccupata per la sorte della sua provincia di provenienza, la parlamentare Cinque stelle ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, chiedendo, in nome del popolo, azionista principale di Eni, di non cedere Saipem. «Questo – prosegue la deputata M5s – è il governo delle bugie, che rappresenta gli interessi dei gruppi finanziari ed è disposto a massacrare il Sud, in primo luogo la Calabria, pur di proiettare illusioni elettorali e consentire ai potentati industriali di seppellire anzitutto la provincia di Vibo Valentia, affamando i lavoratori». «Anche sulla vicenda Italcementi il governo è rimasto immobile e muto, producendo una tragedia sociale ampiamente prevista dal Movimento cinque stelle, che ha sempre agito, scritto, preteso, lottato in ambito parlamentare».
Nesci conclude: «Nel grande silenzio il governo sta svendendo i beni dello Stato, da Rai Way a Saipem, tacitando molti italiani con il contentino degli 80 euro. Per il territorio vibonese, poi, non c’è futuro, fintanto che Renzi sarà presidente del Consiglio, dal momento che egli non sa affatto che cosa sia la Calabria, come dimostra la contrarietà che con forza gli manifestano i sindacati».
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