Camini. Armi clandestine e munizioni e un bunker adibito a serra per coltivare la marijuana

Camini (Reggio Calabria). Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, diretta dal capitano Antonio Di Mauro, coadiuvati da personale Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, a conclusione di una speditiva ma prolungata attività info-investigativa e di osservazione intrapresa nelle prime ore della mattinata precedente, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, coltivazione illegale di canapa indiana, furto di energia elettrica e violazione delle norme in materia edilizia, A.M. di 35 anni, poiché, a seguito di perquisizione domiciliare effettuata presso un’abitazione rurale a lui in uso, poi estesa ad un fienile adiacente comunque sempre a lui riconducibile, hanno rinvenuto, occultati all’interno di alcune balle di paglia ed in buono stato di conservazione, 1 fucile privo di marca cal. 16, 1 fucile semiautomatico cal. 12 e 1 pistola semiautomatica cal. 9×21 con relativo serbatoio, tutti aventi matricola abrasa, nonché 1 otturatore per fucile da caccia privo di matricola e complessive 54 cartucce a pallini per fucile da caccia di vario calibro.
Ma è grazie alla pervicacia e all’intuito dei Carabinieri dello Squadrone Cacciatori disimpegnato nell’attività di perquisizione all’interno della suddetta abitazione che è stato possibile addivenire ad un’importante scoperta ovvero di individuare un locale tipo “bunker”, di 130 mq circa, il cui accesso, occultato da una finta parete in cemento, era consentito mediante un rudimentale meccanismo elettrico che azionava un montacarichi posizionato all’interno, a cui era fissato un cavo d’acciaio collegato a tale botola d’accesso.
Nel corso del sopralluogo all’interno dello stesso, gli investigatori hanno accertato la realizzazione di una vera e propria serra, servita da 24 lampade alogene funzionanti, ove vi erano messe a dimora 36 piante di canapa indiana, di altezza variabile tra i 5 e i 15 cm circa, servite da un apposito sistema di irrigazione artigianale, costituito da alcuni tubi in plastica da cui fuoriusciva acqua tramite appositi augelli.
Nel medesimo contesto, i militari, coadiuvati da personale specializzato dell’Enel, hanno altresì acclarato la realizzazione di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica mediante un cavo elettrico interrato, della lunghezza di circa 200 mt, sottoposto a sequestro.
Tutto il materiale rinvenuto, opportunamente sequestrato, sarà successivamente inviato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina per i successivi accertamenti di natura balistica volti a verificare se le armi siano state mai utilizzate in altri reati. Al termine delle formalità di rito l’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, Francesco Cirillo, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.

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