Reggio Calabria. Importante operazione antibracconaggio disposta dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Reggio Calabria ed eseguita dal personale dei Comandi Stazione di San Luca e Bagaladi-Bova che ha condotto alla liberazione di numerosi esemplari di ghiro (Glis Glis) e alla denuncia di una persona.
L’operazione si è svolta nei giorni scorsi nei comuni di Africo, precisamente in località Russello, e Platì allorquando sono stati effettuati una serie di sopralluoghi in zone boscose notoriamente habitat del ghiro. Inoltre, a seguito di una segnalazione dell’Arma dei Carabinieri, sono state perquisiti alcuni immobili nel centro di Platì. A consuntivo delle varie attività, il personale del Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro cinque gabbie di diverse dimensioni, quattro trappole tradizionali chiamate “prache” , nonché trenta ghiri vivi.
Tutti i piccoli roditori, ancora in buona salute sono stati successivamente immessi in libertà in un’area idonea del Parco Nazionale d’Aspromonte. La persona che deteneva i ghiri in casa, 30enne di Platì, è stata denunciata a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Locri per violazione della normativa per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio ( Legge n. 157/92 e s.m.i).
Quest’ultima operazione conferma quanto sia ancora diffusa l’abitudine locale di cibarsi di ghiri che se immessi sul mercato possono raggiungere il prezzo di circa 100 euro al chilo.