Palermo. Nell’ultimo weekend i Carabinieri della Stazione Acqua dei Corsari, nell’ambito di un mirato servizio antidroga, hanno tratto in arresto per i reati di “coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e “furto aggravato”, due fratelli palermitani di 20 e 26 anni. I due fratelli sono stati individuati quali presunti responsabili della creazione di una coltivazione costituita da 28 piante di cannabis indica (dell’altezza di un metro circa) realizzata in una serra abilmente celata in un magazzino in stato di abbandono.
Nel corso delle indagini, è stato inoltre accertato, anche grazie all’intervento di tecnici dell’Enel, che i due avrebbero allacciato abusivamente l’impianto della serra alla rete elettrica cittadina. Nell’ambito delle perquisizioni, estesa anche alle abitazioni dei due, sono stati rinvenuti ulteriori grammi 60 di marijuana, grammi 40 di hashish nonché materiale utile al confezionamento, due trita erbe, numerosi semi da trapiantare ed una pistola scacciacani priva del tappo rosso, il tutto sottoposto a sequestro per le successive analisi, a cura dei Carabinieri del L.A.S.S. di Palermo, per accertare l’esatto principio attivo della stessa sostanza. La piantagione era dotata di quattro lampade alogene per innescare raggi ultravioletti alle piantine; 2 fari elettrici, 1 aeratore per purificare l’aria, un deumidificatore e due ventilatori, il tutto collegato illecitamente alla rete elettrica cittadina.
Gli arrestati sono stati giudicati con rito direttissimo; dopo la convalida il gip ha disposto per uno la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per il secondo la misura cautelare dell’obbligo di dimora, quest’ultimo è stato rimesso in libertà.
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