Catanzaro. La Calabria non ha bisogno di un commissario ma di un governo competente che dia risposte concrete e moderne, in grado di portare i calabresi fuori dalle secche di una crisi ormai giunta al suo settimo anno. Il governatore ha il dovere, l’obbligo morale, di far ripartire la regione, di rimettere la sua macchina sui binari della produttività. Non c’è più tempo da perdere.
La Calabria attende da troppi mesi il superamento di una fase di stallo politico e di governance. Il mandato elettorale, ricevuto a novembre, è stato ampio e determinante. I calabresi si attendono una svolta che, ancora oggi, tarda ad arrivare. Lo vogliono i lavoratori precari, le giovani intelligenze che non vorrebbero scappare dalla Calabria per inseguire il sogno di un lavoro. Lo sperano i lavoratori delle province, oltre duemila famiglie, che rischiano di finire nel limbo. Mentre questi enti locali di prossimità stanno per precipitare nel caos più totale. Di fronte a ciò la Regione non può più tardare nell’istituzione dell’osservatorio sull’attuazione della legge Delrio: l’unico strumento in grado di governare il delicato processo di mutamento di questi enti e di guidare la nascita delle città metropolitane. Lo attendono le migliaia di disoccupati e di percettori di mobilità che con le loro proteste legittime hanno fatto riaccendere i riflettori del governo Renzi sulla Calabria ed i suoi storici dilemmi.
Da Palazzo Alemanni, che deve essere il centro propulsore del cambiamento e l’unica sede accreditata di confronto istituzionale, deve partire la rinascita di questa terra i cui cittadini dovranno essere protagonisti di un pronto risveglio delle loro coscienze critiche. La Calabria per rinascere ha bisogno dei calabresi, delle loro intelligenze, delle loro sensibilità e della loro voglia di partecipazione attiva ai processi di cambiamento attesi. Il rosario delle emergenze ha già troppi grani. Il prolungarsi della stasi non può che far peggiorare i già drammatici indicatori economici. Il governatore Mario Oliverio non deve perdere altro tempo. La Calabria non ha più tempo da perdere.
Il Segretario Generale Uil Calabria
Santo Biondo