Partita da Reggio Calabria la campagna elettorale RSU2015 Funzione Pubblica Cgil Rc-Locri

Reggio Calabria. “Ridare dignità al lavoro pubblico”. Con questo slogan, parte, da Reggio Calabria, la campagna elettorale per le prossime elezioni RSU 2015 nel settore pubblico promossa da FP CGIL RC-LOCRI. Nel corso di un’assemblea partecipata, dei lavoratori e delle lavoratrici di Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti Pubblici non economici che si è svolta oggi presso il Museo Nazionale Archeologico reggino, alla presenza di Alessandra Baldari (Segretario regionale Fp CGIL Calabria) e di Salvatore Chiaramonte (Segreteria Fp Cgil Nazionale) sono stati affrontati diversi temi che riguardano la Pubblica amministrazione: dalle conseguenze dei tagli lineari imposti a livello governativo (che da anni stanno colpendo questo settore provocando ingenti danni in termini di erogazione di servizi al cittadino) al blocco dei contratti e del turn-over, passando per accorpamenti che – invece di dare vita a una burocrazia efficiente – creano solo meccanismi farraginosi di un sistema che, di moderno, ha poco o nulla. Tanti i commenti e le voci dei dipendenti pubblici che sono intervenuti per spiegare che “è necessario far capire ai cittadini che non siamo dei nemici, dei fannulloni”; che “il nostro impiego si traduce in un eccessivo carico di lavoro con mezzi insufficienti e non appropriati”. Dall’Inps all’ex Inpdap, dal ministero della Giustizia all’Agenzia delle entrate, dai beni archeologici ai vigili del fuoco: ogni lavoratore presente, in rappresentanza delle questioni del proprio settore, ha esposto non solo una visione di insieme relative alle conseguenze dei tagli lineari statali: “è come se lo Stato, pian piano, si stesse allontanando dal territorio, con presidi che adesso vengono a mancare”. “In un Paese dove la crisi economica è gravissima – ha detto il Segretario Chiaramonte – noi dobbiamo parlare ai cittadini e ai lavoratori, e spiegare loro che esistono mancanze da parte delle Istituzioni, che esiste una cattiva politica gestionale. Che è necessario riformare lo Stato ma, prima di tutto, si devono garantire i servizi pubblici ai cittadini”. “Per rinsaldare il famoso patto tra cittadini e dipendenti pubblici – ha aggiunto – occorre investire, permettere che dipendenti ultra-sessantenni vadano in pensione e vengano assunte giovani leve che si possano interfacciare più facilmente con l’innovazione tecnologica. È necessario che i processi di ricollocazione del personale nella Pubblica amministrazione non mettano in discussione lo svolgimento di servizi pubblici come i controlli sulla legalità o i servizi forniti dai centri per l’impiego, affidando tutto ciò ai privati”. “È necessario ridare vita e forma alla Pubblica Amministrazione e non smantellarla, perché ciò vuol dire – nei fatti – più problemi per il cittadino che si vede sballottato da un ufficio a un altro per una semplice operazione, perché chiudono gli uffici o spostano il personale, guardando il numero di pratiche e non le esigenze di un determinato territorio”. “E’ imprescindibile – ha concluso Chiaramonte – che venga rinsaldato il legame con i cittadini e, per farlo, occorre una gestione coerente con i bisogni dei cittadini e non provvedimenti che aggravano ulteriormente una situazione già al limite”.

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