Catanzaro. Questa mattina, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, è stato arrestato un cittadino cinese perché ritenuto responsabile presunto dei diritti di maltrattamenti in famiglia, estorsione continuata, sequestro di persona, atti persecutori ai danni di persona precedentemente legata da relazione affettiva, lesioni personali aggravate e appropriazione indebita. I reati, tutti connessi ai danni dell’ex convivente, 43 enne anch’essa di una sovranità cinese ma residente da cui alla Catanzaro, nel periodo approssimativamente compreso tra il settembre del 2000 e 13 settembre 2014, sono stati oggetto di indagini ed accertamenti eseguiti dagli agenti del commissariato di Catanzaro lido, che hanno attentamente seguito la vicenda, puntualmente segnalando la alla autorità giudiziaria e richiedendo l’applicazione di idonea misura cautelare.
Nelle numerose denunce esposte presso il commissariato, la vittima è stata spesso affiancata direttamente dalla dottoressa Maria Grazia Muri, responsabile del centro antiviolenza “Astarte”, con la quale gli agenti del commissariato hanno operato in stretta sinergia e che ha rappresentato, per la vittima, un fondamentale riferimento e sostegno, anche di ordine psicologico. Tra le varie azioni delittuose poste in essere dal cinese nei confronti della donna (la coppia ha avuto tre figli attualmente residente in Cina) è da segnalare quello avvenuto una nottata dello scorso mese di giugno, quando l’uomo convinse l’ex convivente ad andare presso la sua abitazione, ove la trattenne contro la sua volta per tutta la notte, tranciando i cavi del citofono, togliendole i telefoni, minacciandola che sarebbero morti entrambi se la donna fosse tornata con lui e se non gli avesse dato il denaro che le chiedevo. Numerosi sono gli appostamenti accertati nei pressi dell’attività commerciale gestito dalla vittima e all’interno della quale la stessa è stata costretta a dormire in più circostanze, nel timore di incontrare per strada l’ex convivente. La sistematicità degli atti persecutori e la continua ricerca di denaro del cinese, persona dedita al gioco, peraltro rivolta anche ad altri componenti la comunità cinese residente nel catanzarese, era ormai notoria anche agli esercenti residenti delle zone limitrofe all’esercizio gestito dalla vittima. Il provvedimento, che era stato emesso dall’autorità giudiziaria lo scorso 30 gennaio, è stato eseguito nella mattinata odierna stante lo stato di irreperibilità del cittadino cinese, che era solito fare la spola tra i comuni di Prato, Lamezia Terme, Napoli e Conegliano Veneto. Dopo alcuni giorni di ricerche e indagini serrate da parte degli agenti del commissariato di Catanzaro Lido, l’uomo è stato localizzato in territorio trevigiano e tratto in arresto da agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Conegliano Veneto, e condotto presso la casa circondariale di Treviso Santa Bona.
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