Anche la raccolta dei rifiuti, nonostante l’ottimo lavoro fatto sulla differenziata, continua a vedere delle significative battute d’arresto, perché?
Non dobbiamo pensare che chi ha l’incarico di fare le cose ce le faccia per un favore personale. In Italia è frequente la pratica di scambiare il diritto con il favore. Anche su questo la conoscenza delle situazioni e delle cose ti dà una dimensione esatta rispetto a chi ti prospetta situazioni diverse. Leggendo il disciplinare del servizio di raccolta di rifiuti ci si accorge che tante cose dovrebbero essere fatte meglio o non vengono fatte, e di conseguenza l’amministrazione deve stimolare e vigilare affinché chi ha vinto un appalto faccia il suo dovere al 100%, e non al 30%. Mi riferisco al fatto che la pulizia delle caditoie, delle bocche di lupo, il diserbo delle strade, lo spazzamento, la sostituzione dei cestini, la disinfestazione, la derattizzazione, la deblattizzazione, la dezanzarizzazione, sono cose che vanno fatte per contratto. Quindi o c’è qualcuno che vigila perché chi di dovere faccia le cose, oppure ci dev’essere un’assunzione di responsabilità collettiva ed evitare che il sindaco faccia il maestrino e controlli giorno per giorno se le cose vengono fatte a dovere. O faccio la maestra o faccio il sindaco, tutte e due le cose insieme non le posso fare.
La rete idrica e la diga sul Menta
Quando si rompe un tubo e si scava per capire lo stato di manutenzione di quel tubo, ci sono più riparazioni di tubo che parti di tubo integro, perché evidentemente si è preferito prediligere la manutenzione ordinaria anziché fare un ragionamento più complessivo di sostituzione della rete idrica. Noi su questo abbiamo delle fonti alle quali attingere che sono sempre quelle del Decreto Reggio ma anche in questo caso bisogna avere una mappatura generale della città. Capire dove va completata e riammodernata la rete idrica, dove va completata e riammodernata la rete fognaria. Adesso c’è il nuovo appalto sulla depurazione, che inizierà a maggio. Ma il problema dell’acqua, al di là delle reti idriche fatiscenti, lo risolviamo soltanto con il completamento della diga del Menta, una cosa di cui sentiamo parlare da quando eravamo bambini. Oggi per essere completata manca di circa 30 metri di tubo. Molte opere sono state completate, l’appalto della diga sul Menta vive di diversi lotti sia a monte che a valle. La creazione di una centrale idroelettrica, che darebbe energia soprattutto nelle ore di punta alla città, è completata a San Salvatore però non è utilizzata e quindi è oggetto di azioni di vandalismo e furti al suo interno. Ad oggi sono stati spesi centinaia di milioni di euro, manca solo un pozzo. Manca solo che l’acqua arrivi nei pozzi nuovi, ciò porterebbe non solo 500 litri di acqua al secondo nelle case dei cittadini, ma ci consentirebbe anche un risparmio sulla spesa dell’idropotabile di circa 4 milioni di euro all’anno. E’ evidente che bisogna forzare per completare questi lavori, ad oggi dalla Sorical ci viene proposto, viste le difficoltà paventate per realizzare questo pozzo, di fare una sorta di bypass che di fatto aggira il problema, ma la portata dell’acqua si dimezzerebbe, da 500 a 250 libri al secondo, ma potrebbe essere una soluzione più rapida nelle more che si completi l’opera. Anche su questo bisogna fare una valutazione, accontentarsi di qeusto e iniziare a partire ed evitare che le opere fatte continuino a logorarsi oppure spingere affinché ci sia una cabina di regia unica, direttamente a Reggio, per far sì che si dia la spinta finale. Anche questo è stato oggetto del dossier presentato al sottosegretario Delrio e vedremo quali saranno le prospettive.
La Sorical è della Regione, a cosa serve una regione amica, un governo amico, se poi nel momento del bisogno non si fanno vedere?
Una canzone dice “Lo scopriremo solo vivendo”. Intanto continuiamo a coltivare rapporti cordiali sotto il profilo istituzionale e anche personale però è del tutto evidente che dagli annunci di collaborazione e di vicinanza, dalla proclamazione e dalle manifestazioni di volontà e di sostegno, bisogna passare al sostegno vero ed effettivo. Ci sono delle partite che si giocano e si vincono a Reggio, ci sono delle partite che si giocano e si vincono a Roma o in Regione. Ogni tanto in Anci mi sembra di assistere a un incontro tra persone che condividono gli stessi problemi, ma è del tutto evidente che sia così visti anche i tagli che negli ultimi anni ci sono stati verso gli enti locali, che sono il primo riferimento dei cittadini, ed è chiaro che i cittadini se la prendano con i sindaci, neanche col comune o con gli assessori. Bravo il sindaco, cattivo il sindaco, a prescindere da come va. Ci sono problemi identici a tanti comuni però poi c’è Reggio, che ha una situazione straordinaria che non può essere affrontata con misure ordinarie. Siccome non creeremmo alcun precedente, visto che misure straordinarie sono state prese negli anni per Catania, per Taranto, per Napoli, per Roma, per Venezia, finanche per Campione d’Italia, quindi per quello che questa città ha subito nel corso di questi anni abbiamo bisogno di avere la presenza dello Stato anche dopo. Lo Stato non può mandare una commissione d’accesso, sciogliere un comune, mandare dei commissari, e dopodiché ciao, abbiamo bisogno di avere la possibilità di amministrare. Non andiamo a Roma col cappello in mano, ma abbiamo proposto dei metodi che ci consentiranno di sopravvivere, di respirare e soprattutto di programmare. Il piano di riequilibrio, noi non chiediamo che venga cancellato come fece qualche governo fa con Catania, che azzerò il buco di bilancio. Noi dobbiamo affrontare un piano di riequilibrio a causa di questo mutuo che abbiamo ricevuto dallo Stato per il buco di bilancio che c’era all’interno del Comune di Reggio Calabria. Questo mutuo non può gravare solo sulle spalle dei cittadini. Abbiamo già parlato della difficoltà a garantire i servizi pubblici essenziali, attesa questa difficoltà e atteso il fatto di non avere servizi ottimali, è improponibile e impensabile che noi continuiamo a tenere tasse e tributi così elevati, ma siamo costretti a farlo se non viene presa una decisione a livello romano che ci abbassa questa quota di 11 milioni virgola ottocento mila euro da restituire ogni anno allo Stato. Qual è la proposta che abbiamo avanzato. Noi ve li restituiamo questi soldi, ma ci sono delle voci che non sono soggette a interessi e quindi chiediamo di restituirvele dopo, quando ci saremo risollevati. Ci sono delle altre voci che sono state contratte a un tasso di interesse del 3,3 percento, quando invece il tasso legale attuale è dell’1,2; darci la possibilità di pagare col tasso di interesse attuale ci toglierebbe un 2,1 percento di interessi che non è esattamente poco. Abbiamo fatto queste due proposte ed è su queste che non possiamo fare sconti. Su altro invece qualcosa si sta muovendo, come ad esempio sullo sblocco dei crediti al ministero della Giustizia. Noi vantiamo nei confronti del ministero della Giustizia per spese anticipate per la gestione degli uffici giudiziari oltre 22 milioni di euro, dei quali 11 milioni di euro solo per il 2013. Con la visita del ministro Orlando sabato scorso abbiamo ottenuto il pagamento di una quota del 2013. Significa che oltre a mettere una posta attiva in bilancio avremo materialmente la liquidità per provvedere a quei pagamenti che oggi vanno a singhiozzo, uno su tutti il Terzo Settore e quindi in generale i servizi sociali. Non c’è la situazione di difficoltà del 2010, che portò il Terzo Settore a protestare in piazza, però oggi i pagamenti del Terzo Settore sono fermi a novembre, con difficoltà nei prossimi giorni verrà erogato il pagamento di dicembre. Avere la liquidità significa mantenere un pagamento regolare su quel settore ma anche nei confronti degli altri fornitori del Comune di Reggio Calabria. L’altra questione che si sta sbloccando, anche per la forte pressione che stiamo facendo nei confronti dell’Anci, è quella dello sblocco della legge di stabilità e dell’impossibilità per i Comuni, per tutto il 2015, di procedere ad assunzioni a qualsiasi titolo. La legge nasce per evitare contratti e consulenze d’oro che di fatto hanno provocato tante difficoltà di gestione di bilancio ai comuni del nostro Paese, ma non può essere presa una misura del genere senza tenere conto di alcune specificità. Su tutte il caso di alcuni comuni che, mentre a Roma si approvava la legge di stabilità, andavano al voto. A quel sindaco non si può impedire di riorganizzare, intanto, il proprio ufficio, il proprio staff, la propria segreteria. Il sindaco di Reggio Calabria oggi non ha il capo di Gabinetto, non ha il suo staff a causa di questa misura. Il che significa che due ore della sera vengono dedicate alla lettura e allo smistamento della posta. I collaboratori sono a titolo volontario e non mi pare sia normale. Ma al contempo altro problema che scaturisce da questa situazione è il non prevedere la possibilità di fare contratti a nessun titolo blocca il percorso di costituzione delle società in house e quindi di ottimizzazione dell’erogazione dei servizi pubblici. Delle due l’una. O il Comune dimostra una concreta discontinuità rispetto a quelle situazioni che hanno fatto sì che il comune fosse permeabile agli interessi delle cosche, e faccio riferimento alle situazioni comprovate di Multiservizi e Leonia, oppure significa che non abbiamo gli strumenti. Noi abbiamo deciso di chiudere la stagione delle società partecipate, abbiamo deciso di avviare, in discontinuità rispetto a quel percorso, una strada di natura diversa, di costituzione delle società in house a capitare interamente pubblico che non devono produrre lucro ma andare in pari e garantire i servizi. Ma ad oggi non possiamo riempirle di contenuti, perché se io facessi le società in house, destinando il capitale sociale di 100 euro, il giorno dopo avrei la Corte dei Conti fuori da Palazzo san Giorgio che mi contesterebbe di aver fatto un danno all’erario per avere vincolato per nulla del capitale che si poteva invece destinare per altro. Con l’ulteriore conseguenza dell’incertezza nella quale vivono gli ex lavoratori della Multiservizi, sui quali non c’è un orizzonte preciso. Per estrema chiarezza abbiamo detto loro “state finendo i tirocini, mettiamoci in testa che i tirocini non possono essere una sorta di sussidio erogato a vita, visto che li abbiamo ottenuti in vista della costituzione delle società in house, io non posso continuare ad avere servizi pubblici a singhiozzo, l’orizzonte non è chiaro, l’unica strada è quella dell’esternalizzazione del servizio. Ciò accadeva due settimane fa. Rispetto ad allora la richiesta del Comune di Reggio Calabria è stata inserita all’interno del Decreto enti locali proposto da Anci al governo che sarà in discussione nei prossimi giorni, forse già al prossimo consiglio dei ministri, attendiamo fiduciosi gli sviluppi.