Brancaleone. E’ morta la poetessa Giuseppina Amodei

Giuseppina Amodei

Giuseppina Amodei

Brancaleone (Reggio Calabria). La Grande poetessa e scrittrice calabro-­toscana, Giuseppina “Pinuccia” Amodei, una donna dolce e sensibile, non c’è più. E’ morta stroncata da un male fulminante al culmine della sua luminosa carriera letteraria. La notizia si è propagata alla velocità della luce sia a Ferruzzano (paese di nascita) che a Brancaleone dove la poetessa era molto conosciuta per avere sposato il prof. Giuseppe Furferi, figlio naturale della cittadina jonica reggina, terra di esilio dello scrittore e poeta piemontese Cesare Pavese negli anni 1935/1936. L’Amodei, dopo la nascita si era trasferita in Toscana e come amava definirsi era “una persona dalle doppie radici: calabrese di origine e toscana di adozione. I due territori, così contrastanti, si riveleranno preziosi per la mia formazione ed incideranno sul mio modo di sentire ed intendere la vita”. Era nata il 18 dicembre 1947 a Ferruzzano, un piccolo paese situato su una collina che guarda il promontorio dell’antica Zephirion Acron, uno dei numerosi luoghi mitici della Magna Grecia. Ha trascorso l’infanzia e la giovinezza a Incisa Valdarno, in provincia di Firenze, sotto la guida di un padre­maestro che ha assecondato la sua inclinazione per la poesia e la musica educandola alla libertà di pensiero e al rispetto per la diversità. Dopo il Liceo Classico ha preso la Licenza Magistrale ed ha iniziato ad insegnare presso le scuole elementari. Si laurea in Pedagogia presso la Facoltà di Magistero di Firenze con il sociologo Salvatore Carbonaro. Nonostante la laurea ha scelto di continuare la professione di maestra, attratta dal mondo dell’infanzia. In tutto il periodo dell’insegnamento si dedica, oltre che alla famiglia, alla ricerca e alla sperimentazione psico­pedagogico­didattica coltivando – in forma parallela e non visibile – la passione per la poesia e la musica. Infatti, dopo alcuni anni trascorsi tra i banchi di scuola ad insegnare agli alunni della scuola primaria, lascia l’insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla scrittura e alla poesia. La sua carriera di scrittrice e poetessa è stata costellata da lusinghieri successi. Numerose sono le sue pubblicazioni che hanno riscosso grande interesse da parte della critica specializzata. E’ sufficiente citare Dante Mafia, uno dei più validi scrittori e critici letterari contemporanei, in occasione della presentazione del libro “Sipario smarrito” il quale scrisse:”Giuseppina Amodei è personalità eclettica che sa muoversi a suo agio nel campo della poesia, della saggistica pedagogica, in quello della narrativa e in quello del teatro restando fedele a un linguaggio lirico fortemente caratterizzato, in cui deve risultare sommamente importante la valenza semantica. E’ la sua cifra, quella che la distingue e la rende riconoscibile al primo impatto; è il suo modo di essere poeta senza tradire la narratrice, senza ricusare la pedagogista”. Una delle ultime opere di “Pinuccia” Amodei è “Luogomondo”. E’ un libro coraggiosamente utopistico, e lo è in senso anzitutto etimologico: nella misura in cui parla dei luoghi, sparsi ovunque per i cinque continenti, senza eleggerne uno a “santuario” o a “specchio degli altri”. E’ un viaggio dentro il mito dove la scrittrice con una magistrale fantasia fa “vedere” al lettore i luoghi del mondo. Molte sue poesie sono presenti in alcune antologie nazionali e internazionali. Le sue liriche sono state tradotte in inglese, tedesco,polacco, turco, spagnolo e arabo. Ha ricevuto vari riconoscimenti tra cui il Premio assoluto Roberto Farina 2006, Primo Premio Firenze, Fiorino d’oro 1997, Primo Premio Nosside 1996 ed altri ancora a livello internazionale. Pinuccia Amodei viveva a Piandiscò(Arezzo). Il funerale si svolgerà lunedì alle ore 15 ad Incisa Valdarno.

Agostino Belcastro

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