Operazione Breakfast: riunito formalmente il processo Scajola-Rizzo

Chiara Rizzo (photo Adriana Sapone)

Chiara Rizzo (photo Adriana Sapone)

Reggio Calabria. I due processi scaturiti dall’operazione Breakfast, condotta nel maggio dello scorso anno dalla Dia di Reggio Calabria, e che vede tra i principali imputati l’ex ministro Claudio Scajola e Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, oggi sono stati formalmente riuniti dal giudice Natina Pratticò, presidente del collegio giudicante del Tribunale di Reggio Calabria. Scajola è accusato di procurata inosservanza di pena a favore di Matacena, la moglie dell’ex armatore invece è accusata dello stesso reato e di intestazione fittizia di beni, con l’aggravante mafiosa. La Pubblica accusa è sostenuta dal pm Giuseppe Lombardo. Oggi Scajola non è venuto in udienza, ad assisterlo in aula l’avvocato Patrizia Morello; presenti invece Claudia Rizzo, assistita dall’avvocato Bonaventura Candido; e l’uomo di fiducia di Amedeo Matacena, Martino Politi assistito dall’avvocato Corrado Politi. Presente anche l’avvocato Cristina Dello Siesto, legale della segretaria di Matacena, Maria Grazia Fiordalisi.
Nonostante la riunione formale dei due processi (il processo a Scajola era iniziato da subito in rito ordinario, mentre Rizzo e Politi inizialmente avevano optato per il rito abbreviato salvo poi scegliere di tornare al rito ordinario) resta in sospeso solo l’esame di un teste, il luogotenente Antonio Condello, la cui deposizione era già iniziata nel corso del procedimento di Scajola, ed oggi i difensori di Rizzo e Politi si sono riservati di valutare il contenuto della deposizione e decidere se accettare di acquisirla o chiedere una nuova deposizione.
L’udienza è proseguita con il seguito della testimonianza del vice questore aggiunto Papaleo, già in forza alla Dia di Reggio Calabria, che ha ripercorso l’informativa del 25 marzo 2014, e in particolare i rapporti tra Scajola e Vincenzo Speziali, l’imprenditore per il quale recentemente è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per procurata inosservanza di pena, con l’aggravante mafiosa, misura rimasta ineseguita poiché Speziali vive in Libano. L’udienza è stata aggiornata quindi al 17 giugno, quando continuerà l’esame di Papaleo.

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