Mammola (Reggo Calabria). Il personale del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Mammola, nel corso del servizio di perlustrazione per prevenzione e repressione di reati ambientali, percorrendo la strada comunale che dal paese di Mammola porta alla frazione di “S. Venere” ha notato lungo il margine destro della carreggiata un cumulo di rifiuti abbandonati in modo incontrollato sul suolo, in un terreno costituito da pascolo arborato con piante sparse di ulivo. Dopo un accurato esame si è accertato che ignoti avevano scaricato abusivamente rifiuti classificati speciali e pericolosi quali “calcinacci, materiale plastico e ferroso, lastre di eternit”, notoriamente costituite dalla lega cemento-amianto, precisamente 9 unità, occupando una superficie di circa 20 metri quadri di terreno. Inoltre con l’ausilio dei supporti informatici in dotazione e del Sim (Sistema informativo della montagna) è stata effettuata la perimetrazione del sito, di proprietà privata, ma ricadente all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte “zona C” e pertanto sottoposto alla Legge quadro sulle aree protette ed incluso nella zona Unica dei terreni sottoposti a vincolo idrogeologico del Comune di Mammola.
Alla luce di quanto rilevato si è proceduto al sequestro del sito oggetto di discarica, considerata la necessità di evitare ulteriori alterazioni e per connesse finalità preventive dirette ad evitare che le conseguenze del reato siano aggravate o protratte anche in considerazione del fatto che la discarica essendo priva di recinzione è di facile accesso a chi intenda riversare rifiuti e data la presenza delle lastre di amianto rappresenta un forte pericolo per la pubblica incolumità. Infatti, va ricordato che l’eternit risulta nocivo alla salute, e che il suo smaltimento può avvenire con tecniche specifiche quali l’incapsulamento ovvero lo smaltimento con trattamenti chimici o processi termici che lo trasformino in composti inerti.
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