Reggio Calabria. Oggi si è celebrata dinnanzi alla corte presieduta da Natina Pratticò l’udienza del processo scaturito dall’operazione Breakfast. Si tratta dell’operazione condotta dalla Dia di Reggio Calabria nel maggio dello scorso anno e che vede tra gli imputati l’ex ministro Claudio Scajola e Claudia Rizzo, la moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, accusati di procurata inosservanza di pena in favore dell’ex armatore, latitante a Dubai dopo essere stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Entrambi presenti in aula, l’udienza di oggi è stata ancora dedicata alla testimonianza del vice questore aggiunto Leonardo Papaleo, già in forza alla Dia di Reggio Calabria. Papaleo oggi ha terminato l’esposizione, già iniziata nella precedente udienza, su una informativa sui presunti tentativi di Scajola di aiutare Matacena. Terminata l’esposizione lo stesso Papaleo ha iniziato l’esposizione di un’altra informativa. Su questa nuova informativa l’avocato Patrizia Morello, difensore di Scajola, ha sollevato una eccezione rilevando come l’informativa sulla quale doveva deporre il teste, risalente al giugno 2014, sebbene stilata prima dell’emissione del decreto che disponeva il giudizio immediato, datato agosto 2014, non era stata presentata agli atti dal pm al momento del decreto di giudizio immediato. Non trattandosi di attività integrativa di indagine, ha sostenuto il legale dell’ex ministro, il pm invece avrebbe dovuta depositarla prima di quella data. I giudici si sono ritirati per due ore, rigettando l’eccezione.
Non sono mancate schermaglie tra l’avvocato di Chiara Rizzo, Bonaventura Candido, e il pm Giuseppe Lombardo, sulla presenza in aula durante la testimonianza di Papaleo, di un altro teste della Procura, cui il pm ha prontamente rinunciato. L’udienza è stata quindi aggiornata al 24 giugno, in quella data dovrebbe terminare l’esame di Papaleo. Il prossimo 6 luglio, invece, è stata già fissata l’udienza per il controesame dello stesso Papaleo.
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