Reggio Calabria. Quest’anno la bella stagione a Reggio Calabria è stata accolta a suon di musica con le Summer Session curate dal collettivo (L)imitazione, il collettivo musicisti e amanti della musica con base a Reggio Calabria attivo dal settembre 2014 che ha come motto “Quando l’arte non risuona vuol dire che ha bisogno di più attenzione, la nostra idea è quella di dargliela.” Quattro band, quattro realtà musicali indipendenti che hanno sposato l’attitudine del collettivo supportando il progetto che, nonostante le difficoltà oggettive, ha intrapreso un percorso che vuole riportare Reggio Calabria sulle rotte musicali, che vuole far tornare la città ad essere un punto di riferimento per gli artisti attivi nel circuito della musica indipendente, senza farli saltare sistematicamente dall’altra parte dello stretto. Il Museo dello Strumento Musicale si presenta già vivo sin dalle ore 20:00, grazie all’allestimento di diversi stand e spazi espositivi curati da Dacci Una Zampa, Associazione Culturale Magnolia, JesTime, Mouad Dahiri, Larissa M. Photography, BorderLINE di Grazia Siclari, ed Art Factory. Arriva il momento musicale, sottolineato dalla già abbondante presenza di pubblico rispettoso degli orari e desideroso di non perdersi nulla di questa serata. Alle 21:15, risuona l’interludio che accompagna sul palco i Dissidio.
La band lametina è come sempre sorprendente per la scelta di fondere nella propria proposta musicale il rock al teatro. Il trio si avvicina al palco partendo dal parcheggio antistante al museo, tre corpi “estranei” unicamente vestiti della carta colorata normalmente usata per le copertine dei libri di scuola, imbracciano gli strumenti ed attaccano con un medley di 8 minuti che miscela 36 brani che hanno fatto la storia della musica rock, ed al termine del quale la “Cover band definitiva” si rinfranca spogliandosi di quella “patina che se è vero che serve per proteggere i libri dalla polvere non può essere usata per coprire i liberi pensatori capaci di esprimere le proprie idee”.
Il set continua con l’esecuzione dei brani tratti dal loro album d’esordio “This Orientamento” e si conclude con gli applausi di un pubblico oramai numeroso, circa 400 i presenti. Giusto il tempo di spostarsi nell’altra area concerti preparata all’interno del giardino del Museo ed inizia il concerto dei messinesi Les Spritz. Forte, fortissimo sale il suono del duo chitarra e batteria capace di spezzare i quarti con ritmiche violente e con la precisione di chi negli ultimi anni si è fatto le ossa e si è musicalmente consolidato nei diversi tour europei.
Il pubblico è sempre più vicino al palco e finirà per creare un vero e proprio cerchio attorno alla band in una compartecipazione del momento davvero intensa. Ci si risposta sull’altro palco. Sono pronti i Captain Quentin, formazione taurianovese prodotta da FromScratch, storica etichetta indipendente italiana. Il set è pulito ed ammaliante come ogni spettacolo della band, capace di rapire l’ascoltatore con la tipicità degli ambienti musicali che è capace di ricreare nella propria ricerca. Al termine del viaggio chiudono con il brano Gammarana che è “l’anagramma di Anagramma”, come sottolinea il chitarrista Michele Alessi. Il concerto segna il felicissimo ritorno in città di una band che ha sempre fatto della sperimentazione il proprio credo e che presto tornerà al lavoro per il nuovo album. Prima del concerto di Lili Refrain, una delegazione del collettivo ha voluto ringraziare tutte le band cittadine che hanno aderito al progetto durante la stagione musicale 2014-2015 e tutte le location che hanno ospitato i concerti: Centro Sociale Nuvola Rossa di Villa San Giovani, il Centro Sociale Cartella di Gallico, il Random Music Club, il Cluster Club, l’House of Bak ed il Museo dello strumento Musicale. Arriva il momento della “One woman band” Lili Refrain ed una vera e propria perla si aggiunge alle Session. Lili suona per la prima volta a Reggio Calabria, il pubblico ringrazia immergendosi totalmente nel personalissimo mix di quella che l’artista romana definisce una forma di “Psichedelia che incontrando il Metal a Teatro prende la decisione di fondare un’orchestra lirico sinfonica formata da un solo elemento”.
La voce di Lili è calda e rapisce il pubblico che la coccola con ripetuti applausi e che alla fine chiede un bis, viene quindi eseguita Ictus, brano presentato dalla stessa con una doverosa specifica: “Ictus in latino significa colpo, pulsazione, urto. Il brano vuole essere un invito a svegliarsi, a farsi colpire da quanto ci appare bello e merita la nostra attenzione.” Scampata la minaccia della pioggia, il concerto si conclude tra gli applausi ed i sorrisi di un pubblico soddisfatto da quanto proposto dal collettivo per questa prima edizione delle Summer Session. Lo stesso collettivo torna subito al lavoro per quello che sarà il prossimo appuntamento, la ciliegina sulla torta di questo primo anno di lavoro: il MAD Fest. I nomi delle band che suoneranno sabato 25 luglio, al lido La Cruz di Saline Joniche, sono già stati annunciati dallo stesso collettivo: Kutso, Captain Mantell, Le Sigarette e La Fine ma a quanto pare non è tutto. Cosa tramerà il nostro caro Jättermaister sotto quelle sue bellissime corna?
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