Reggio Calabria. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, presidente Costa, a latere Cannizzaro e Di Rienzo, in riforma della sentenza di primo grado (emessa al termine del processo celebrato con rito ordinario) ha assolto Domenico Musolino da ogni accusa, riducendo la pena per altri due imputati nel processo scaturito dall’operazione “Affari di Famiglia”, condotta nel febbraio 2012 dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che operarono il fermo di 5 persone, indagate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Le indagini avevano svelato i tentativi del clan Iamonte e della cosca Ficara-Latella di infiltrazione negli appalti per la realizzazione delle opere di ammodernamento e di messa in sicurezza della SS 106, nel tratto compreso tra Reggio Calabria e Melito di Porto Salvo, più nello specifico tra i KM 6+700 e 31+600.
Domenico Musolino, oggi pienamente assolto, era stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi. Per gli altri due imputati la Corte d’Appello, assolvendoli dal reato associativo, ha rideterminato la pena in 4 anni e 4 mesi ciascuno per Luigi Musolino (in primo grado condannato a 8 anni) e Salvatore Minniti (in primo grado condannato a 5 anni).
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