Reggio Calabria. Ammonta a circa 2 milioni e mezzo di euro la somma totale dei rimborsi contestati ai 26 ex consiglieri regionali indagati, per peculato e falso, nell’ambito dell’operazione Erga Omnes, condotta dalla Guardia di Finanza sui rimborsi della Regione Calabria ai gruppi consiliari regionali. A seconda della quantità di denaro che sarebbe stato percepito per finalità non istituzionali, ha spiegato oggi il procuratore capo Federico Cafiero De Raho, il gip ha “gradato” le misure cautelari, disponendo gli arresti domiciliari per tre indagati, la misura del divieto di dimora in Calabria per altri 8, e lasciando in stato di libertà gli altri, ordinando però il sequestro per equivalente per tutti e 26 gli ex consiglieri indagati.
E’ di poco più di 1 milione e 150 mila euro la somma totale che il gip di Reggio Calabria ha disposto di sequestrare a carico dei tre ex consiglieri regionali destinatari di arresti domiciliari.
E’ di circa 400 mila euro la somma di denaro da sequestrare all’ex consigliere regionale Luigi Fedele, nonché ex assessore regionale ai trasporti, finito agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa, nella sua qualità di ex capogruppo del Pdl, Luigi Fedele si sarebbe appropriato, in concorso con il figlio, ma limitatamente alle erogazioni in favore del ristorante in Sant’Eufemia d’Aspromonte di cui è titolare quest’ultimo, di fondi del gruppo consiliare, per una somma complessiva di 42 mila e 700 euro negli anni dal 2010 al 2012.
Le altre somme contestate al solo Luigi Fedele, invece, riguardano altri rimborsi nel periodo dal 2010 al 2012 per spese aventi finalità che, sempre secondo l’accusa, sarebbero private e in ogni caso non ammissibili a rimborso.
Ammonta a oltre 410 mila euro invece la somma di denaro da sequestrare all’ex consigliere regionale Nino De Gaetano, che oggi si è dimesso da assessore regionale, anch’egli finito agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa De Gaetano, nella sua qualità di ex capogruppo della “Federazione della Sinistra” si sarebbe appropriato di rimborsi per spese effettuate per finalità private e in ogni caso non ammissibili a rimborso.
Il terzo destinatario di arresti domiciliari è il senatore Giovanni Bilardi, per il quale sarà richiesta l’autorizzazione a procedere. Nei suoi confronti il gip ha disposto un sequestro pari a 357 mila euro circa. Bilardi, nella qualità di ex capogruppo di “Scopelliti Presidente”, si sarebbe appropriato di rimborsi per spese effettuate per finalità private e in ogni caso non ammissibili a rimborso.
Ed ecco il riepilogo completo delle somme per le quali il gip ha ordinato di eseguire un sequestro per equivalente:
- Luigi Fedele, fino alla concorrenza di € 399.969,03
- Pietro Aiello, fino alla concorrenza di € 37.160,04
- Giovanni Nucera, fino alla concorrenza di € 34.777,99
- Pasquale Maria Tripodi, fino alla concorrenza di € 161.091,82 per un capo
e fino alla concorrenza di € 25.200,00 per un altro capo - Alfonso Dattolo, fino alla concorrenza di € 185.169,34
- Gianluca Gallo, fino alla concorrenza di € 12.477,64
- Giovanni Emanuele Bilardi, fino alla concorrenza di € 357.655,96
- Alfonsino Grillo, fino alla concorrenza di € 95.100
- Claudio Parente, fino alla concorrenza di € 14.543,07
- Salvatore Magarò, fino alla concorrenza di € 6.610,00
- Antonino De Gaetano, fino alla concorrenza di € 410.588,46 per un capo
e fino alla concorrenza di € 1.254,00 per un altro capo - Ferdinando Aiello, fino alla concorrenza di € 3.680,08 per un capo
e fino alla concorrenza di € 20.489,15 per un altro capo
e fino alla concorrenza di € 16.540,76 per un altro capo - Nicola Adamo, fino alla concorrenza di € 278.856,10
- Vincenzo Antonio Ciconte, fino alla concorrenza di € 10.709,00 per un capo
e fino alla concorrenza di € 41.251,28 per un altro capo
e fino alla concorrenza di € 17.550,00 per un altro capo - Emilio De Masi, fino alla concorrenza di € 20.694,55
- Domenico Talarico, fino alla concorrenza di € 13.175,08
- Sandro Principe, fino alla concorrenza di € 35.087,19
- Demetrio Battaglia, fino alla concorrenza di € 8.761,75
- Pietro Amato, fino alla concorrenza di € 13.836,23
- Bruno Censore, fino alla concorrenza di € 10.173,86
- Mario Franchino, fino alla concorrenza di € 47.020,83
- Mario Maiolo, fino alla concorrenza di € 88.963,25
- Carlo Guccione, fino alla concorrenza di € 27.186,07
- Antonio Scalzo, fino alla concorrenza di € 11.193,54
- Francesco Sulla, fino alla concorrenza di € 42.108,19
- Agazio Loiero, fino alla concorrenza di € 15.625,45 per un capo
e fino alla concorrenza di € 13.902,73 per un altro capo.