Soveria Mannelli (Catanzaro). Rubbettino presenta la sua ultima uscita ” L’invenzione dei calabresi” dello scrittore cosentino Giovanni Sole: “La falsa coscienza elaborata in Calabria nel corso dei secoli è stata un mezzo più o meno consapevole per rappresentare la realtà, un modo facile ed efficace per rimuovere i mali e proiettarli fuori dei propri confini. Preoccupati di affrontare problemi contingenti e desiderosi di difendere la loro terra, gli intellettuali hanno mistificato la realtà, interpretando i mali della regione come responsabilità di altri o di un tragico destino; hanno sostituito l’emotivo al razionale facendo assurgere i sentimenti a teorie; sintesi ed elaborazione del senso comune, il loro lavoro è esistenziale più che conoscitivo. Per liberarci dalla falsa coscienza è necessario riconoscerne il dominio, partire da essa per decostruirla e metterne in evidenza le relazioni asserventi, analizzare in maniera oggettiva tutto ciò che l’ideologia ha prodotto per mascherare la realtà e riportare alla luce le prigioni mentali che hanno condannato gli uomini a percepire un’immagine distorta di se stessi”.
Giovanni Sole (Cosenza, 1953), insegna Storia delle tradizioni popolari presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Da anni la sua ricerca è orientata nell’ambito dell’antropologia storica. Fra i suoi lavori
recenti: Sibari. Storia mitica e miti storici(Rubbettino,2010 e 2014); La foglia di alisier. Calabria e calabresi nei diari di viaggio (2012); Il barbaro buono e il falso beato. Sull’invenzione della storia e della tradizione in una città di provincia (2013) e Cavalieri erranti. Fortuna e declino degli scacchi in Calabria (XVI-XVIII secolo) (2014).