Processo Alba di Scilla: in appello 7 assoluzioni e pioggia di sconti di pena

Reggio Calabria Aula bunker

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Reggio Calabria. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, presidente Iside Russo, ha pronunciato la sentenza nel processo “Alba di Scilla”, scaturito dall’omonima operazione condotta nel maggio 2012 dai Carabinieri di Reggio Calabria, nei confronti di presunti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “Nasone-Gaietti”, operante nel territorio del comune di Scilla, indagati a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso.
In riforma della sentenza emessa il 9 ottobre 2013 dal gup presso il Tribunale di Reggio Calabria, Massimo Minniti, la Corte d’Appello ha mandato assolti da ogni accusa sette imputati, elargendo sostanziosi sconti di pena agli altri.

Sono stati assolti dal reato loro ascritto per non avere commesso il fatto (tra parentesi le pene inflitte in primo grado):

  1. Annunziatina Fulco (6 anni in primo grado);
  2. Matteo Gaietti (14 anni in primo grado);
  3. Antonino Nasone (difeso dagli avvocati Francesco Siclari e Nico D’Ascola – 10 anni e 8 mesi in primo grado);
  4. Domenico Nasone cl. 83 (10 anni e 8 mesi in primo grado);
  5. Domenico Nasone cl. 69 (12 anni in primo grado);
  6. Gioia Virgilia Grazia Nasone (6 anni in primo grado);
  7. Rocco Nasone (12 anni in primo grado);

 

Inoltre la Corte ha assolto per un capo di imputazione Francesco Nasone, Arturo Burzomato (difeso dagli avvocati Francesco Siclari, Nico D’Ascola e D’Antonio) e Pietro Puntorieri, perché il fatto non sussiste; ed ha assolto per un capo di imputazione Arturo Burzomato per non aver commesso il fatto

Infine, escluse varie circostanza aggravanti, la Corte ha rideterminato così le pene, confermando nel resto la sentenza di primo grado (tra parentesi le pene inflitte in primo grado):

  1. Francesco Alampi: 5 anni e 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa;
  2. Arturo Burzomato: 10 anni e 4 mesi (16 anni in primo grado);
  3. Carmelo Calabrese: 11 anni e 4 mila euro di multa (12 anni e 6 mesi in primo grado);
  4. Giuseppe Fulco: 8 anni (14 anni in primo grado);
  5. Francesco Nasone: 16 anni e 6 mila euro di multa (18 anni di reclusione in primo grado);
  6. Virgilio Giuseppe Nasone: 8 anni;
  7. Giuseppe Piccolo: 5 anni e 4 mesi e 4 mila euro di multa;
  8. Pietro Puntorieri: 9 anni e 6 mesi (14 anni e 4 mesi in primo grado);
  9. Francesco Spanò: 5 anni e 4 mesi e 4 mila euro di multa;
  10. revocata la condanna dell’imputato Maria Benedetto (in primo grado condannata a 6 mesi pena sospesa) al risarcimento danni in favore delle parti civili.

La Corte, altresì, ha ordinato trasmettersi gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Annunziatina Fulco e Gioia Nasone in ordine al reato di cui all’art. 379 c.p. (favoreggiamento reale). Nello stesso dispositivo della sentenza la Corte ha dichiarato l’inefficacia delle misure cautelari disposte nei confronti di Annunziatina Fulco, Matteo Gaietti, Antonino Nasone, Domenico Nasone cl. 83, Domenico Nasone cl. 69, Gioia Virgilia Grazia Nasone e Rocco Nasone, disponendo l’immediata liberazione degli stessi, se non detenuti per altra causa.

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