Processo Mediterraneo. Il pm Roberto Di Palma conclude parte della requisitoria sulla cosca Molè

Reggio Calabria Aula bunker

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Reggio Calabria. Raccogliere le forze a Roma, lontano da Gioia Tauro. Oggi è proseguita la requisitoria del pm della DDA Roberto Di Palma (che sostiene l’accusa insieme al collega Matteo Centini) nell’udienza del processo celebrato con rito abbreviato in aula bunker, dinnanzi al gup Cinzia Barillà, scaturito dall’operazione Mediterraneo, condotta dai Carabinieri contro la cosca Molè nel giugno dello scorso anno. Oltre trenta gli imputati che hanno scelto di essere giudicati col rito abbreviato. Il 24 giugno 2014 i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di 53 indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi, intestazione fittizia di beni e altri reati. Tre i filoni principali dell’indagine: il narcotraffico, hashish e cocaina sulla piazza della Capitale; traffici di armi di provenienza slovacca, ma anche un insospettabile di Gioia Tauro che preparava silenziatori artigianali; e attività di reinvestimento di capitali illeciti con l’acquisto di immobili ed esercizi pubblici, nonché il business delle slot machines.
L’indagine ha scandagliato gli anni successivi allo spartiacque rappresentato dall’omicidio di Rocco Molè, l’1 febbraio 2008, che ha segnato la fine ufficiale della storica alleanza con la potente cosca Piromalli, che avrebbe imposto ai Molè una riorganizzazione. La strategia da adottare, secondo l’accusa, sarebbe stata impartita dal carcere di Secondigliano da Girolamo Molè (che ha scelto di essere giudicato col rito ordinario), il quale avrebbe ordinato alla famiglia il temporaneo allontanamento da Gioia Tauro verso Roma, il tempo necessario per raccogliere le forze e reagire. Il pm Roberto Di Palma, che oggi ha concluso la sua requisitoria, ha ripercorso tutta la storia della cosca, nonché tutti i reati fine contestati agli indagati. L’udienza riprenderà il primo ottobre, per la requisitoria del pm Matteo Centini, che sarà incentrata sul filone d’indagine relativo ai traffici di droga. Poi le arringhe dei difensori.

Fabio Papalia

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