Un Cosenza “double face” non riesce a segnare. Primo tempo di marca agrigentina, secondo tempo con chiare occasioni da rete per i rossoblù. L’allenatore Roselli a fine partita: “le partite bisogna giocarle per intero”.
COSENZA (4-4-2): Perina; Ciancio, Tedeschi, Blondett, Pinna; Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella (65′ Vutov); Arrighini (91′ Raimondi), La Mantia (65′ Corsi). A disp.: Saracco, Puterio, Di Somma, Fiordilino Guerriera, Ventre. All.: Roselli
AKRAGAS (4-3-3): Maurantonio; Scrugli, Marino, Capuano, Sabatino; Roghi (53′ Aloi), Vicente, Zibert; Mauri (70′ Madonia), Di Piazza, Leonetti (85′ Cazè). A disposizione: Vono, Cristaldi, Almiron, Fiore, Salandria, Lovric, Cristaldi, Lo Monaco. Allenatore: Legrottaglie.
ARBITRO: Boggi di Salerno
NOTE: Spettatori paganti 1823 più 411 abbonati per un incasso intorno ai 20mila euro. Terreno di gioco in buone condizioni; cielo coperto con una temperatura di 26°. Ammoniti: Vicente (A); Scrugli (A), Mauri (A), Zibert (A); Caccetta (C); Corner: 3-10; Recupero: 1′ pt – 4′ st
Un Cosenza a tinte chiaroscure non riesce a bissare la vittoria casalinga di 15 giorni addietro (contro il Martina Franca) e pareggia (ancora senza subire gol, nota positiva) contro un buon Akragas, allenato da Nicola Legrottaglie, ex giocatore della Juventus e della Nazionale, all’esordio in un campionato professionistico. Nonostante l’assenza a sorpresa del forte centrocampista argentino Almiron (ex Juventus e Catania, 226 partite in serie A), presente nella formazione iniziale data in tribuna stampa ma poi lasciato in panchina per un infortunio occorso durante il riscaldamento, l’Akragas imbriglia il Cosenza soprattutto a centrocampo, con un pressing asfissiante in fase di “non possesso” e pronto a ripartire subito verso l’area rossoblù; se i Lupi non hanno capitolato in più di una occasione è stato soprattutto grazie ai due centrali arretrati Blondett e Tedeschi (traversa di Di Piazza al 14° con tiro deviato da Blondett che tocca la traversa e si spegne nel fondo e tiro di Leonetti al 60° deviato in angolo da Tedeschi) che hanno tenuto a galla la linea difensiva nei momenti più difficili dell’incontro. La dinamicità dei siciliani ha fatto soffrire per oltre un’ora il Cosenza, con Caccetta impegnato più a interdire che fornire le punte e con Arrigoni e Statella appannati. Un primo tempo da dimenticare, anche
se al 30° segnaliamo un rigore non concesso ai lupi per atterramento di Caccetta in area da parte di Capuano: l’arbitro Boggi (figlio d’arte) fa segno di continuare il gioco tra le proteste dei tifosi.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, ma al 65°, in coincidenza con l’ingresso di Corsi e Vutov in luogo di La Mantia e Statella, la svolta: il Cosenza inizia a correre (da segnalare un Ciancio scatenato sulla fascia destra) e mette in più di un’occasione paura agli avversari, confezionando nella parte finale dell’incontro le più nitide occasioni da rete della gara: al 75°Vutov intercetta un retropassaggio e anticipa Maurantonio in uscita ma la difesa siciliana si salva; quattro minuti dopo (79°) è Caccetta a sbagliare sotto porta un rigore in movimento: Criaco scende sulla destra e serve il capitano: la prima conclusione viene respinta sulla linea ma la sfera arriva nuovamente sul sinistro del n.8 che da pochi passi “spara” alto sopra la traversa. Da segnalare nei minuti finali un’occasione per Arrighini che non riesce ad agganciare un pallone in area davanti al portiere avversario e una punizione di Arrigoni nel recupero che sfiora l’incrocio dei pali.
In sala stampa il tecnico Rossoblù Roselli ha sottolineato come il Cosenza non è entrato in campo con il piglio giusto, mostrando comunque ottimismo per quanto fatto vedere nella parte finale della gara, mentre il tecnico biancoblu Legrottaglie ha sottolineato la prova dei suoi, perfetta dal punto di vista tattico.
L’ultima nota la riserviamo al dato relativo agli spettatori e abbonati presenti: circa 2200, con soli 441 abbonati: un po’ pochini per una tifoseria che ambisce a palcoscenici più consoni alla città di Cosenza: questa squadra merita più sostegno: quel calore che gli encomiabili Ultrà, sempre presenti, non fanno mai mancare. Complimenti a loro.
Vito Di Napoli