Reggio Calabria. I prossimi congiunti del sig. Antonio Nirta cl.’19, per il tramite del loro difensore, l’Avv. Antonio Russo, con riguardo al contenuto degli articoli pubblicati su organi di stampa cartacea e telematica, afferenti la morte del loro genitore (i cui funerali si sono svolti lo scorso 2 settembre), intendono precisare quanto segue:
- Il sig. Nirta Antonio cl.’19 non è stato mai accusato né diversamente menzionato dal pentito Morabito Saverio.
- La notizia concernente il coinvolgimento di Nirta Antonio cl.’19 nel “delitto Moro” è radicalmente falsa posto che costui, per tale delitto, non è stato mai incolpato da alcun pentito né mai è stato deferito, indagato o processato per tale reato.
- Parimenti falsa è la notizia riguardante il riferito coinvolgimento di Nirta Antonio cl.’19 nel “sequestro Paul Getty” considerato che costui, per tale delitto, non è stato mai indagato né processato (né, quindi, assolto così come erroneamente riportano i mezzi di informazione).
- Né, invero, Nirta Antonio cl.’19 è stato mai indagato e processato per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.
- Parimenti falsa è la notizia riguardante il coinvolgimento del sig. Nirta Antonio cl.’19 nel delitto di omicidio commesso in danno di D’agostino Antonio considerato che costui, per tale reato, non è mai stato deferito, indagato, processato e condannato.
- Per completezza espositiva, devesi evidenziare che il sig. Nirta Antonio cl.’19 non è stato mai condannato per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso né per sequestro di persona a scopo di estorsione né per reati concernenti il traffico delle sostanze stupefacenti.
- Ne consegue che le espressioni linguistiche utilizzate (quali “boss”, “padrino”, “mammasantissima”), per qualificarne la personalità, devono ritenersi di falso contenuto nonché aventi portata altamente diffamatoria.