San Ferdinando (Reggio Calabria). Lunedì scorso, 12 ottobre, nel corso del primo pomeriggio, in San Ferdinando, Contrada Pineta, presso il villaggio S. Francesco, al termine di un servizio coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro finalizzato al controllo del territorio ed alla localizzazione di rifugi utilizzati da latitanti di ‘ndrangheta, i militari della locale Stazione CC, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, con il supporto di personale della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, nel corso
di mirata perquisizione locale effettuata all’interno di alcune ville attualmente disabitate, edificate, peraltro, in violazione dei limiti imposti dal demanio marittimo, riconducibili di fatto, secondo gli investigatori, alla nota Famiglia di ‘Ndrangheta dei Bellocco”, egemone nella municipalità di Rosarno e San Ferdinando, con ramificazioni nel Nord Italia ed anche all’estero, hanno individuato e sequestrato due rifugi del tipo “bunker”, attualmente vuoti.
Ai manufatti, entrambi muniti di impianto elettrico e d’areazione, ed al cui interno erano presenti varie suppellettili tra le quali sedie, ventilatori e ritagli di giornali locali, si accedeva tramite botola in cemento armato, a scomparsa, scorrevole su binari metallici. Il primo bunker era delle dimensioni di mt. 4 di lunghezza, mt. 1,50 di larghezza e mt. 1,60 di altezza Il secondo bunker era delle dimensioni di mt. 2 di lunghezza, mt. 1,50 di larghezza e mt. 2 di altezza.
L’importante rinvenimento pone agli investigatori diversi interrogativi ed intanto si è appurato che l’intestazione formale delle due unità abitative rimanda a due altri soggetti su cui sono in itinere più approfonditi accertamenti. Il dato pacifico è che questo tipo di “opere murarie” fioriscono in ogni dove nella Piana di Gioia Tauro, anche a 30 mt. dal mare.
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