Reggio Calabria. «Con grave ritardo il commissario alla sanità calabrese ha disposto il concorso per il primario della Cardiochirurgia reggina. Il Movimento 5 stelle ha predicato ogni giorno questa soluzione, ma Scura e il subcommissario Urbani sono rimasti sordi per ben sei mesi. Dobbiamo chiederci che fiducia si può riporre in costoro, che fanno e disfano senza criteri». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che rincara la dose: «Non c’è da gioire, poiché insieme a Benedetto, commissario dell’ospedale di Reggio, i due delegati del governo si sono a lungo sottomessi al rettore Quattrone, che voleva annettere la Cardiochirurgia reggina all’Università di Catanzaro, dotata di scarsa attrattiva, se nessun prescelto ha mai accettato la guida del reparto».
«Anche Benedetto – prosegue la parlamentare 5 stelle – dovrebbe farsi un esamino sulla sua condotta. Se ci avesse ascoltato, non staremmo qui a parlare né avremmo subito l’arbitrio e la pantomima sull’utilità del patronato dell’ateneo catanzarese. Avremmo ridotto pure i danni causati alle casse pubbliche e ai calabresi, che con la struttura nuova di zecca non hanno mai avuto il servizio». «La decisione di Scura – conclude Nesci – dimostra che il Movimento 5 stelle aveva ragione su tutta la linea. Soprattutto, e ancora una volta, dimostra che non ci sarebbe stato bisogno dei nostri esposti e delle loro manfrine, se ciascuno degli attori avesse avuto buon senso, logica e distacco dal clientelismo. Oggi cadono per sempre anche le fumisterie del sindaco di Catanzaro, Abramo, e del sodale consigliere Costanzo. 5 stelle sta svelando la grande pochezza del potere in Calabria, accelerando gli interventi nel rispetto della legge, a tutela dei diritti fondamentali».
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